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mikadosaim - Bari, Italy

Questo blog nasce un po' per gioco e un po' per sfogo in un periodo non buono della mia vita. Sono nota per quella che comincia tante cose, ma raramente le porta a termine, per pigrizia o forse per scarsa costanza e impegno. Mi riprometto spesso di cambiare e questo è il mio punto di partenza per un viaggio che non si sa quando finirà , ma a cui chiunque può partecipare per fare insieme anche solo un pezzo di strada o volendo tutto il percorso. Scoprirete una persona sensibile, curiosa, un po' introversa e timida, ma sempre disponibile al confronto e allo scambio di opinioni. Auguro Buon Viaggio a tutti !

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28 giugno 2006

Acqua a volontà


Ho sempre pensato che gli stimoli fossero necessari per capire le esigenze del corpo, la sete dovrebbe indicare il bisogno di bere, la fame quello di mangiare e così via, è elementare, e così li ho sempre rispettati, dando al mio organismo ciò che mi chiede quando me lo chiede... purtroppo ho scoperto che il mio corpo non mi chiede quasi mai di bere e allora si è resa necessaria una rieducazione dello stesso e mi sono costretta a buttare giù un determinato quantitativo di bicchieri di acqua al giorno in determinati momenti della giornata. E' una tortura, lo faccio controvoglia e gli aspetti negativi sono in netta maggioranza rispetto a quelli positivi, ad esempio io tutte queste tossine di cui mi dovrei liberare proprio non le sento, piuttosto sento l'esigenza di correre in bagno molto più spesso di quanto dovevo prima, cosicché un viaggio che un tempo riuscivo ad affrontare senza problemi di sorta e senza pitstop obbligati, distinguendomi da tutte le altre donne che obbligano i fidanzati a fermarsi ogni 100 km ad un autogrill, ora sarebbe impossibile da fare; in secondo luogo sudo e tanto, in continuazione e tutta questa acqua non fa che aumentare la mia ritenzione idrica e il mio senso di gonfiore, inoltre questi benefici sulla pelle idratata sono inesistenti, ma ciò che è ancora più terribile è che, sfogliando un giornale datato, ho scoperto che i 6/7 bicchieri che ingoio con così tanta difficoltà non sono niente in confronto a quelli che dovrei effettivamente bere:

  • Donna di 30-40 anni peso 50 kg, lavoro sedentario per 8 ore bicchieri: 10
  • Donna di 30-40 anni peso 50 kg, al mare, fa bagni per 2 ore, prende il sole per 3 bicchieri: 17

Cioè, se quest'estate dovessi mai riuscire ad andare al mare, invece che morire di caldo, dovrei morire bevendo circa 3,5 litri di liquidi !

Comunque per chi fosse interessato a sapere gli altri valori, secondo la ricerca della Mayo Foundation for Medical Education and Research e avesse problemi come me a sapere le dosi, si ha:

  • Uomo di 30-40 anni peso 70 kg, lavoro sedentario per 8 ore, 1 ora di palestra bicchieri: 14
  • Sportivo di 20-30 anni peso 70 kg, si allena per 2 ore al giorno bicchieri: 18
  • Uomo o donna di 75 o più anni peso 60/70 kg bicchieri: 10


Dove un bicchiere corrisponde a 200g di acqua; auguro a tutti buone e lunghe sorsate!

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posted by mikadosaim at 14:38 | Permalink | 3 commenti
27 giugno 2006

Blogsitter in arrivo


Mi rivolgo ai miei 2 lettori che possiedono un blog: siete in partenza per le vacanze e temete il contraccolpo degli accessi mancati durante la vostra assenza?!? Non vi preoccupate, da oggi c'è una nuova agenzia di blogsitter che provvederà ad eliminare il vostro senso di panico causato dal vuoto dei commenti e dall'abbandono della vostra "creatura" temporaneamente... il procedimento dovrebbe essere abbastanza semplice, ci si iscrive, si specificano i temi affrontati nel proprio blog e ti cercano qualcuno affine a te che prenda le redini del tuo diario on-line.

L'idea è originale, quanto folle, è come se al liceo avessi chiesto alla mia compagna di banco di scrivere al posto mio le pagine del diario che avevo lasciato in bianco per mancanza di tempo o di argomenti... e poi come faccio a capire se colui che hanno scelto per me andrà bene o meno? Gli faccio compilare un test attitudinale per vedere se può avvicinarsi al mio modo di scrivere o raccontare? Non che io abbia doti particolari, ma in fondo rimane il mio modo di osservare le cose, il mio punto di vista, la mia ironia, il mio linguaggio e vocabolario, e poi vogliamo mettere lo smacco se il mio sostituto riesce a fare più accessi di me?!?

In passato, nel mondo dei blogger, si sono già avuti esimi esempi del genere come Matteo Pedrosi nei panni di supplente di Selvaggia Lucarelli partita per l'esperienza de La Fattoria, ma con quali risultati? Scarsi, i fan più accaniti hanno mal gradito l'ingerenza di MP, nonostante la vena ironica molto simile a quella della padrona di casa, e hanno reclamato a gran voce la loro beniamina che in ricompensa, una volta uscita dall'esperienza televisiva, li ha ripagati con qualche post pubblicato - se va bene - ogni 10 giorni, dal contenuto scarno, che ha ancora di più acceso e infervorato gli animi!

La conclusione è che il proprio blog è meglio che nasca e muoia nelle mani del proprio creatore, però se qualcuno non fosse d'accordo io mi offro come blogsitter, naturalmente dietro lauto compenso... a qualcuno potrebbe pure convenire!


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posted by mikadosaim at 13:55 | Permalink | 4 commenti
26 giugno 2006

Seconda parte


Dopo essermi profondamente intristita per la prematura dipartita di Bruno l'orso bruno, accoppato in maniera poco civile come un qualsiasi trofeo da caccia da un impietoso cacciatore germanico solo per aver pasteggiato con qualche pollo e pecora nei pressi della Baviera e della Svizzera, torno ai miei racconti di viaggio...

Bisogna sapere che nonostante programmi le mie partenze nel minimo dettaglio, svegliandomi con largo anticipo in modo da fare tutto con rigorosa calma e concentrazione per non dimenticarmi le cose fondamentali tra cui i libri e i miei quaderni trascritti maniacalmente con gli appunti, c'è sempre quell'incognita che mi fa sprofondare nell'ansia più totale: mio padre, il mio chaffeur personale, mai puntuale. Che io parta alle 7 o alle 10:30 del mattino, ho appurato che il risultato non cambia, ci si lancia inevitabilmente in una corsa disperata lottando contro il tempo, schivando e suonando a tutte le macchine che si trovano sul nostro percorso, semafori bruciati, freni che inchiodano e strisciate di gomma lasciate sull'asfalto. Alla fine, esattamente a 10 minuti dalla chiusura dal check-in mi trovo in fila, col cuore in gola, 7 infarti rischiati e neanche il tempo per fermarmi all'edicola per comprare un giornale, per fortuna i quotidiani sono un omaggio della compagnia aerea!

Per non parlare della scheggia di mia mamma, che si alza indistintamente alle 5 o alle 8 per prepararmi qualcosa da mangiare che chiude in poco eleganti borse da frigo che sono costretta, con mia somma vergogna, a portarmi in giro, nonostante il mio vano sforzo ogni volta di viaggiare leggera e con poche borse... però poi è un piacere immenso arrivare a casa, con la desolazione nel frigorifero e i supermercati chiusi, e sapere di poter mettere qualche boccone nello stomaco!

A parte tutto questo, a causa degli appelli d'esame mal programmati dai miei esimi professori, sono anni che non riesco più ad adempiere ai miei doveri di cittadina, puntualmente in previsione di votazioni o referendum, so già che dovrò accantonare la mia scheda elettorale in un cassetto e preparare le valigie in previsione di un esame da sostenere... non ne vado fiera, non mi sento partecipe delle decisioni della mia Nazione, ma a proposito di nazione e Nazionale, si sta giocando la partita! Stesse impressioni di Genova, così come di Bari, unica differenza è che ieri mentre sfilavo in autobus sulla Sopraelevata, alle finestre dei palazzi sventolavano le bandiere ecuadoregne che prevalevano su quelle italiane e ho pensato di aver sbagliato volo... buona partita a tutti!


posted by mikadosaim at 17:56 | Permalink | 4 commenti
25 giugno 2006

Problemi di connessione


Questa volta non ho fatto annunci di partenze, nessun avviso ai naviganti su queste pagine, perché me lo stavo pregustando questo post... tutte le volte che ho viaggiato tra Linate e Fiumicino in quest' ultimo anno, la mia attenzione continuava a cadere puntualmente su gli hot-spot Wi-Fi che si contendono TIM e Vodafone a colpi di cartelli sponsor e a questo giro era tutto costruito alla perfezione, attesa della coincidenza a Fiumicino di 4 ore abbondanti e io che m'immaginavo già tutta la scena: passo i controlli e mi dirigo, snobbando le vetrine, al gate d'imbarco, mi siedo sulla poltroncina in pelle e con mossa abile e professionale sfodero il mio fiammante notebook e mi connetto lanciando un thread entusiasta sul progresso della tecnologia e sulla comodità di poter accedere in rete senza fili da qualsiasi posto e non solo da casa. Mi sono resa presto conto che avevo fatto male i miei calcoli, nessuno ti dà niente per niente... chissà perché nella mia testa avevo quasi dato per scontato che fosse gratis, sarà anche perché per una settimana abbondante ho scroccato da casa la linea da un tale che abitava nei paraggi, comunque fatto sta che mestamente ho spento tutto, riposto con cura il computer nella borsa e mi sono avviata verso un centro Vodafone per chiedere i prezzi di connessione tramite il numero del cellulare. Dopo che la signorina me lo ha sconsigliato vivamente, causa costi esorbitanti, ho ripiegato su quelle vetrine che avevo oltrepassato con troppa sicurezza; una volta passate tutte in rassegna, aver lasciato gli occhi su un paio di borse e gioielli e aver appurato che le mie tasche non potevano permettersi nulla, ma soprattutto che mi trovavo in un areoporto e non al centro commerciale, per ingannare il tempo mi è passato per la testa di emulare il Daveblog e i suoi feticci.

Già, perché partendo spesso la domenica mattina, in tutte le volte che ho fatto la spola tra questi due aeroporti, ho iniziato a contare tutti i VIP e vippettini che ho incontrato, reduci dalle serate del sabato tenutesi nelle discoteche della zona e oggi è stata una giornata particolarmente calda, ma anche ripetitiva dal momento che ho potuto inserire nella lista solo un nuovo nome:

  1. nella tratta Bari-Roma, il volo è stato allietato dalla presenza del dj metro-sexual Tommy Vee di una delle tante edizioni del GF ( già incontrato in sala d'attesa a Linate ).

  2. Nella toilette di Fiumicino mi vedo improvvisamente affiancata da una stangona, agevolata ulteriormente da un paio di zeppe vertiginose, che ho riconosciuto come Denny Mendez ( ex Miss Italia, anzi la prima Miss Italia di colore, riciclatasi come soubrette/attrice di soap ), che mi ha fatto sentire più nana di come già mi senta.

  3. All'uscita del gate per Genova, seduta affianco c'era un'altra ex concorrente del GF, stessa edizione del primo, di natali genovesi, nonché grande patita del Genoa, Serena Garitta, le cui gigantografie sono perennemente esposte nella vetrina del fotografo in fondo alla mia via.

Al terzo incontro penso che il destino mi stia chiamando e mi dica di mettermi in modalità "Faccia da culo", di armarmi di telefonino che scatta le foto, carta e penna e di andare a chiedere autografi con dedica al BTD ( Blog Test Dummies ), poi risavisco nel giro di 2 secondi ( troppi?!? ), sono troppo grande per queste boiate, io che non ho mai avuto poster in camera mia di personaggi famosi, io che non sono mai stata fan di nessuno, io che non oserei chiedere niente a nessuno per non disturbare, figuriamoci andare da 3 semi-conosciuti! Ho trascorso il tempo rimanente immersa in quotidiani, riviste, fumetti con l'I-pod a tutto volume nelle orecchie e ora sono di nuovo nella mia casetta genovese, pronta per affrontare due settimane piene e stressanti...ma ora sono un po' stanca, ci risentiamo domani per la seconda puntata di quest'avventura.


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posted by mikadosaim at 22:35 | Permalink | 4 commenti
22 giugno 2006

Mondiali


E' l'ora dei caroselli per le strade, la città è stata per due ore assorta nel silenzio, col fiato sospeso, ferma, le strade desolate, i negozi chiusi, tutti rintanati da qualche parte non senza uno schermo; se anche non avessi voluto vedere la partita o saperne l'esito, il fatto solo che viva in un condominio implica che, ad ogni boato di esultazione che echeggia dalle finestre del cortile interno, misto a quello proveniente dalla via sottostante, io sappia esattamente il momento in cui la nostra squadra ha segnato nella porta avversaria, salvo che non si sollevi un " Noooo " in coro, indice che è avvenuto esattamente il contrario o anche che ci siamo andati pericolosamente vicini... ma oggi non ne ho sentiti di quest'ultimo tipo, per cui, anche se non ho visto le azioni e non ho idea di chi abbia infilato la palla in rete, so che il risultato è di 2 a 0 per noi, passiamo come primi del girone e non incontreremo subito la più temuta.

La cosa più divertente dei mondiali è che il calcio è l'unico sport in cui tutti i maschi italiani si sentono Commissari Tecnici degli Azzurri, arbitri in campo, guardia linee e quarto uomo contemporaneamente, lo capisci dai rimasugli di frasi che si colgono per strada, fuori dal bar o con l'edicolante: "Eh sì, Totti non era perfettamente in forma, io avrei fatto entrare Caio", "Ma no, ma non hai visto che la difesa sulla fascia destra era incosistente e inefficiente, una difesa fantasma, io avrei fatto entrare Sempronio al posto suo", "Quel rigore era inesistente, così come anche il fuorigioco fischiato"... ed è anche l'unico sport in cui, invece che tifare, si insultano i giocatori stessi: "Ma che diavolo fai! Sei un cesso immondo! Ma chi ti ha convocato, tornatene a casa piede storto!" e giù fischi e infamie, finché il soggetto dello scherno non dribbla funambolicamente gli avversari e assesta una bomba in porta, a quel punto viene elevato a tutti gli onori di casa, corona d'alloro in testa e un bell'8 in pagella sulle pagine della cronaca sportiva l'indomani. Mi sento del tutto estranea a questa visione, ma si sa che non sono un'appassionata, l'unica cosa che mi disturba è il suono dei clacson a due ore dal fischio di fine partita, manco avessimo vinto la finalissima e fossimo "Campioni del Mondo, Campiooooni del mooondoooo!!!"...


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posted by mikadosaim at 19:59 | Permalink | 4 commenti
21 giugno 2006

Scandali al sole


Non ci riesco, non riesco a stare al passo con la cronaca: sembra che tutto ad un tratto l'Italia si sia svegliata e sia insorta, scoperchiando i pentoloni che da anni ribollivano, e abbia gridato "Eureka, ho scoperto l'acqua calda!". Intercettazioni-inchieste-intercettazioni-indagati, è un circolo vizioso che imperversa senza tregua sui giornali, ieri era Calciopoli con tutti i personaggi maneggioni e poco trasparenti di cui la Nazione intera era a conoscenza ( basti ricordare che qualche anno fa al gioco da tavola "Questo gioco del ca...lcio!" prodotto dalla - guarda caso - Giochi Preziosi, Moggi veniva rappresentato nei panni dell'uomo nero ), oggi è la rivelazione del secolo che per fare televisione devi prima sostare su qualche divanetto possibilmente "potente", sai che novità!

A parte queste scoperte sensazionali, mi chiedo che cosa abbia spinto in questo momento i magistrati a fare tutta questa pulizia, il motivo per cui hanno sollevato questi polveroni che si dissolveranno nel giro di pochi mesi con scarsi risultati, salvo poi essere richiamati alla memoria alla prossima tornata di moralismo; c'è forse bisogno di un ricambio di poltrone e di posizionare ai vertici delle aziende nuovi inquietanti personaggi che ci daranno l'illusione della trasparenza e della legalità?

Ma soprattutto, cosa induce le grandi testate giornalistiche a mettersi allo stesso livello dei mensili scandalistici di quart'ordine, pubblicando i testi delle intercettazioni di alcuni personaggi che riportano frasi non inerenti all'inchiesta in corso, con nomi di persone estranee ai fatti? E qualcuno mi sa dire chi sono i responsabili delle fughe di notizie date in pasto ai giornalisti alligatori che da parassiti vivono sulle bassezze e sulle miserie degli uomini in vista? Io non me lo spiego questo nuovo metodo dilagante, non è informazione, non è giornalismo, non è professionalità, forse non è neanche deontologia, è solo voglia di tirar via qualche copia in più. Capisco che il popolo vive di pettegolezzi, non prendiamoci in giro, anche la stimata professionista come la signora della bancarella al mercato, dal parrucchiere sfoglia Novella2000, distrattamente o più attentamente, commenta le frivolezze; una volta ogni tanto ce lo si può concedere, ma rimangono nella sostanza foto più o meno costruite, più o meno architettate a tavolino, niente di assolutamente compromettente quanto lo può essere una frase registrata ed estrapolata da chissà quale contesto, che lede la dignità di chi l'ha pronunciata e del destinatario delle parole e viola qualsiasi legge sulla privacy.

Per di più, questa moda genera un'altra moda: le interviste a tutte le starlette della televisione che tra pianti e lacrime di coccodrillo ( sempre per rimanere in tema animalistico ) confesseranno che sì, a loro sono state fatte proposte indecenti e ovviamente no, non hanno accettato, ma sì, è così che gira questo mondo... e sono le stesse che qualche mese prima alla classica domanda dell'intervistatore di turno rispondevano che assolutamente non erano mai state molestate, mai ricevute avances, sì avevano sentito dire qualcosa, ma erano solo voci di corridoio e a loro non era mai capitato nulla del genere; mentre dall'altra parte si schierano coloro che no, io ho fatto gavetta per arrivare dove sono e non sono mai scesa a compromessi.

Di tutto questo ultimo chiacchierio, l'unico scandalo è che si continui a pagare un canone RAI per dei programmi di scarso livello e i cui soldi vanno ad alimentare le tasche di intrattenitrici pronte a tutto, è come dire che paghiamo noi le puttane ai politici ( perdonatemi la scurrilità ), per il resto nulla di nuovo.

update : in data odierna è finalmente intervenuta l' Autorità Garante Per La Privacy con un provvedimento che prescrive ai titolari del trattamento in ambito giornalistico conformare con effetto immediato i trattamenti di dati personali relativi alla pubblicazione di trascrizioni di intercettazioni telefoniche a tutti i principi affermati dal Codice per la protezione dei dati personali e dall'allegato codice di deontologia per l'attivita' giornalistica. In particolare rileva che: il codice di procedura penale vieta la pubblicazione di atti coperti dal segreto o anche solo del loro contenuto (art. 114, comma 1, c.p.p.); vieta anche la pubblicazione di atti non piu' coperti dal segreto fino alla conclusione delle indagini preliminari o al termine dell'udienza preliminare (art. 114, comma 2, c.p.p.); consente sempre, pero', la pubblicazione del contenuto di atti non coperti dal segreto (art. 114, comma 7, c.p.p.) e considera gli atti d'indagine compiuti dal pubblico ministero e dalla polizia giudiziaria non piu' coperti dal segreto quando l'imputato ne possa avere conoscenza (art. 329 c.p.p.; v. anche art. 268, comma 6, c.p.p. relativo al deposito di atti concluse le operazioni di intercettazione).

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posted by mikadosaim at 18:56 | Permalink | 2 commenti
19 giugno 2006

Singapore in black&white



Dopo aver tribolato tutta la mattina per capire cos'è e come funziona Microsoft Publisher ( senza alcun risultato, è il programma meno chiaro che abbia mai incontrato fino ad ora ) e soprattutto perché il nuovo pacchetto Office non comprende più il mio semplicissimo e stupidissimo FrontPage, inizio a pensare che gestire un blog stia diventando un secondo mestiere solo per tenersi informati su tutti i software utili e stare al passo con le web-directory o i vari siti di monitoraggio sparsi in rete.

A parte questo, mi trovo con una pistola puntata alle tempie per scrivere qualcosa riguardo ad alcune foto ( ma non era un blog in cui non si doveva scendere a compromessi?!? Sì, lo era fino a quando mi sono resa conto che il tambureggiamento martellante nei commenti, nella chat-box, nonché via MSN non era più tollerabile e l'unica via d'uscita era quella di accontentare il richiedente ), per cui eccovi una nuova storia, sicuramente meno triste della precedente.

Circa un anno fa, un giovane Solution Architect del web partì con la sua valigia di cartone ( ah, no, mi dicono dalla regia che era di fattura e qualità decisamente superiore, ne aveva già fatta di strada, passando da Milano per poi arrivare a Roma ) alla volta dell' Oriente e precisamente a Singapore ( solo due giorni fa, grazie al nuovissimo mappamondo gentilmente regalatoci, tutta la famiglia si è finalmente potuta rendere conto della effettiva distanza che intercorre tra questo Paese e l'Italia, forse era meglio non venirne a conoscenza... ), per quello che doveva essere un progetto a termine della durata di 9 mesi, ma che si è nel tempo tramutato in un nuovo contratto a tempo indeterminato. Questo rinvio, voluto e cercato, gli ha dato la possibilità di entrare in contatto ancora più profondamente con una realtà così distante dalla nostra e di innamorasene a tal punto da incontrare una donna dalle fattezze squisitamente orientali e dall'indole docile tipica di chi è cresciuto a riso e buddhismo, che lo ha condotto alla scoperta della città, ma anche della sua terra natia, la Thailandia. Non contento, il giovane futuro manager, ha pensato bene di riscoprire una sua sopita passione - la fotografia - e di isciversi ad un corso serio che gli desse la possibilità di immortalare in alcuni ritratti la quotidianità di questa mega-metropoli asiatica. Così, munitosi di vari obiettivi e con la sua Nikon al collo, ci ha regalato delle immagini in bianco e nero di una città sempre in movimento, dalla skyline che ci ricorda le capitali statunitensi e che vive anche di immigrazione e manodopera che proviene dai paesi confinanti. Il novello Cartier-Bresson fissa su pellicola fotografica i pregi e i difetti dell'ovest asiatico, tipici delle città popolose, crogiuoli di culture multietniche che convivono pacificamente, e mostra una sensibilità singolare nella scelta di inquadrature e soggetti . Un talento ben espresso, col piglio tipico del foto-reporter che merita uno sguardo più approfondito dei suoi set di fotografie.

Ringrazio tutti per la gentile collaborazione, vi prego andate e commentate, ne va della mia pace e del mio benessere. Per eventuali correzioni alla biografia del giovane in questione, sarà lui stesso a provvedere, non ho avuto tempo di documentarmi adeguatamente e confesso che saranno 6 e passa anni che non ho ben capito in cosa consista il suo lavoro!


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posted by mikadosaim at 17:02 | Permalink | 10 commenti
16 giugno 2006

Microsoft ha vinto ancora




Quella che sto per raccontarvi è una storia molto triste, di illusioni e di sogni rovinosamente infranti contro il muro dell'economia domestica, del vecchio buttato ai margini di una strada per far spazio al nuovo e di fedeli servitori traditi in nome del progresso e della tecnologia, nessuna battaglia e nessun eroe, l'unico a farla da padrone è il Sig. Consumismo.

Qualcuno di voi saprà che il mio Acer TravelMate 212TXV, che dal lontano 2000 è stato il mio ( ma non solo ) compagno di merende, affezionato e fedele amico che mi ha servito e riverito per tutti questi anni, aiutando qualcuno a scrivere tesi e tesine, lo strumento che mi ha permesso di stare le ore su Internet in quel di Genova tra chattate e conferenze in webcam annullando parzialmente le grandi distanze che mi separavano dal mio fidanzato, sulla cui tastiera si sono consumate partite interminabili a Spider e a Solitario e si sono stabiliti i migliori record di Prato Fiorito, è giunto alla sua ultima ora. Era stato operato un annetto fa: Windows ME era stato sostituito da XP causando gravi rallentamenti all'intero sistema con grande esaurimento da parte mia, ma ora ha iniziato a tradirmi con qualsiasi virus che si aggira nella rete ( da un po' il caro buon vecchio Norton continua indefessamente ad avvertirmi della presenza di un Troyan, ma da bravo Ponzio Pilato, ci tiene ad avvisarmi che lui non può fare nulla per me ) e allora si è reso necessario un pensionamento forzato.

Ma la storia triste non finisce certo qui, dopo che mi erano stati aperti gli occhi su un mondo fantastico a me sconosciuto e avevo iniziato a subire il fascino del Think Different, due giorni fa mi sono recata al nuovissimo Apple Center aperto nella mia città a pochi isolati da casa mia, portandomi mio fratello per una consulenza lampo... ho varcato la soglia e ho puntato con passo deciso verso il MacBook 13", ma una volta dinanzi ho realizzato che lo schermo era fin troppo piccolo per le mie esigenze e che, nelle specifiche del modello di base ( quello da 1.119 € per intenderci ), il DVD era un lettore e non un masterizzatore, e la RAM di soli 512 Mb ( il grillo parlante accanto a me non faceva che ripetermi che mi serviva come minimo 1 Giga ); allora mi sono lanciata sul 15", ma quel "A partire da 2.000 €" ha spento ogni mio entusiasmo e sogno di gloria... per la miseria, me lo sto quasi auto-finanziando questo notebook e, a meno che qualcuno non voglia fare una colletta per me miserrima, a quella cifra non ci posso arrivare se non finendo in mutande!

Così termina questa triste storia: ho dovuto ripiegare, con la coda tra le gambe, su di un altro PC, col rischio che amoreggi con tutti i virus possibili e immaginabili. Per la cronaca è un Asus A6 Jc-Q008H, qui trovate le specifiche. Lo so che quando lo vedrò domani me ne innamorerò e lo cullerò per tanti anni a venire,però la ferita del non essere ancora entrata in possesso di un Mac brucia ancora...


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posted by mikadosaim at 19:07 | Permalink | 10 commenti
14 giugno 2006

Non sarò mai una blogstar


Dopo aver appreso da VF che oggi è la Giornata internazionale dei blogger e che l'appuntamento per tutti è su queste pagine ( non mi chiedete a che cosa serva, perché ancora non l'ho capito ), sempre sfogliando il settimanale e dando un'occhiata al quotidiano, mi rendo conto che arrivo sempre in ritardo su tutto...

Già, perché se io ho iniziato a mettere in rete le mie riflessioni non più di 3 mesi fa, i miei colleghi che bloggano da tempi immemori sono già lanciati verso nuove prospettive e nuovi mondi; si passa dalla carta stampata per arrivare addirittura al cinema. I casi sono sempre più frequenti :

  1. Pulsatilla, blogger foggiana che in questi giorni è uscita col suo libro " La ballata delle prugne secche " in libreria e che Il Corriere del Mezzogiorno non poteva non recensire.

  2. Personalità Confusa, blogger di provenienza ancora non pervenuta che possiamo sempre trovare sugli scaffali dell'editoria con " Storia completa del tuo futuro ".

  3. Generazione1000,sito costruito da alcuni blogger/giornalisti circa le condizioni di precariato in cui gravano i giovani oggi, uscito come libro ma presto anche nelle sale cinematografiche.

Questi sono solo alcuni degli svariati esempi di contaminazione tra virtuale e reale; e allora diciamocelo, l'obbiettivo qui non è più svagarsi e postare episodi di vita quotidiana o interpretazioni personali di fatti di cronaca e/o vari altri argomenti, qui si punta alle case editoriali per emergere facendo leva sul fenomeno in ascesa della blogosfera che non può non destare l'attenzione dei mass-media; così scrivere on-line per crearsi una rete di affezionati lettori facilita il compito degli editori di capire se il prodotto potrà o meno riscuotere successo. Ma qual è il senso di fare una pubblicazione con brani tratti da un diario che è già visibile in internet e la cui lettura è assolutamente gratuita?

Leggo la recensione:" Come tutti i blogger degni di questo nome e che trasferiscono in rete blocchi consistenti di pensiero, anche Pulsatilla ha ben presente come il personaggio che si racconta al vasto pubblico degli internettiani non è lei. Potrebbe esserlo, lo è quasi, ma non lo è fino in fondo, per ovvie ragioni semiologiche. "; allora il segreto è quello di dare una versione romanzata delle cose? Il proposito di mettersi in gioco attraverso l'anonimato di un nickname qualsiasi e mostrarsi per la parte più vera che ci contraddistingue, quella che nella realtà quotidiana teniamo nascosta per varie ragioni sociali, lascia il posto al desiderio di apparire nel nome della popolarità tradendo in qualche modo quella che era nata come un'iniziativa libera e spontanea, che non aveva bisogno di scendere a compromessi?

Io non mi preoccupo di sembrare politicamente corretta, né tantomeno evito di prendere posizione su fatti "scomodi" scagliando i famosi sassi nell'acqua, non addolcisco, non stempero, non m'interessa farlo perché non sto cercando di vendermi come scrittrice, né come giornalista, né come opinionista. Il blog non è un trampolino di lancio per avere un mestiere, per me rimane una passione che coltiverò finché ne avrò voglia e tempo, ma farò altro nella vita. Però, piuttosto che chiedersi sempre perché scrivere un blog, qualcuno sa spiegarmi perché leggere un blog?


posted by mikadosaim at 17:28 | Permalink | 4 commenti
13 giugno 2006

Soluzione del problema


Dal momento che qualcuno mi ha chiesto la risoluzione del problemino, nonostante non mi siano pervenute tutte le risposte, farò del mio blog uno strumento per appagare la vostra sete di conoscenza e veicolo di diffusione di informazioni... è sottintesa l'ironia.

Partendo dal teorema di Bayes ( ancora lui? ) che afferma che:

Dato un insieme di eventi A1,A2,...An (indichiamo con p(Ai) la probabilità che si verifichi Ai), e supponendo che, qualora si verifichi l'evento Ai, ci sia una una ben determinata probabilità p(B/Ai) che si verifichi un dato evento B, allora, se si verifica l'evento B, la probabilità che esso sia stato provocato dalla causa Aiè data dalla formula:




dove gli eventi A1, A2, ... An costituiscono le possibili CAUSE dell’evento B.


Nel nostro caso le cause sono due ( A1= giornata di pioggia e A2= giornata di sole ) e l'evento B è la vincita della partita, dunque l'equazione diventa:

P ( A1/B) = 0,2 x 0,3 / ( 0,2 x 0,3 + 0,8 x 0,7 ) = 0,096 = 9,6%

N.B.

  1. P ( B/A1 ) = probabilità che la squadra vinca in una giornata di pioggia = 0,2

  2. P ( A1 ) = probabilità che ci sia una giornata di pioggia = 0,3

  3. P ( B/A2 ) = probabilità che la squadra vinca in una giornata di sole = 0,8

  4. P ( A2 ) = probabilità che ci sia una giornata di sole = 0,7 che si ricava da ( 1-0,3 )

Si conclude così questa prima e ultima lezione di " Statistics for dummies in 3 min. ", lungi da me proporvi altri quesiti in futuro!


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12 giugno 2006

La tecnologia mi è ostile


Non starò qui a spiegare i motivi per cui ho aperto un blog - già detto su queste pagine - fatto sta che ho trascorso ultimamente parte del mio tempo per cercare canali per promuoverlo nel web e portarlo all'attenzione di qualche ignaro navigatore; di certo non mi sarei mai potuta aspettare che qualche smanettone della rete digitasse erroneamente sulla tastiera l'indirizzo esatto ( ho anche già assegnato esercizi di calcolo delle probabilità, per cui è inutile proporne un altro, a meno che... nimroth, risolvilo tu! ), per cui l'unica strada era iscriversi a qualche aggregatore e cercare tramite il passaparola siti che mi potessero aiutare nella titanica impresa; ho sottoscritto il mio URL a tutti i motori di ricerca che ho incontrato sul mio percorso di iniziazione e ho inondato la redazione di Libero con vari post. Devo ammettere che spesso sono stata accontentata, ma perché dannarsi se poi la tecnologia mi è avversa?

Mi prendo la briga e tutta la fatica di segnalare post su post ai vari indirizzi, per poi scoprire che il giorno in cui ne viene pubblicato uno, la piattaforma di Blogger che ospita il mio umile blog si è piantata, dà problemi e rallentamenti oppure per manutenzione non apre la sezione commenti, la qual cosa un po' innervosisce ed esaurisce la mia pazienza.

Per non parlare del fatto che Statcounter, che dovrebbe fornirmi le statistiche giorno per giorno degli accessi ( più altre varie informazioni che ovviamente non sono supportate dalla piattaforma, per cui non sono disponibili ), ogni due per tre decide di giocare a nascondino, ovvero non si trova il server oppure le disabilita e così via.

D'altra parte mi rendo anche conto che mi è stato fornito tutto gratuitamente, l'unica spesa è il tempo che ci passo, ma avere un servizio che oggi potrebbe funzionare e tra qualche ora non si sa, è quasi come non averlo. Rimane il fatto che io mi sento una donna persa senza statistiche, devo capire qual è il trend giornaliero/settimanale/mensile del mio blog, chi è entrato, quanto tempo si è fermato, se è tornato e, come se non bastasse, vorrei avere ancora tante altre informazioni come da dove è arrivato, tramite quali chiavi di ricerca è arrivato... è un problema voler avere tutto sotto controllo?


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11 giugno 2006

Es. di teoria delle probabilità


Oggi vi propongo un esercizietto facile facile sottoposto dal carissimo sergiotelesio ai suoi alunni maturandi:

" Nel mese di ottobre la probabilità di avere una giornata di pioggia è pari a 0,3. Una squadra di calcio ha la probabilità di vincere una partita pari a 0,2 in una giornata piovosa e a 0,8 in una giornata di sole.
Sapendo che questa squadra ha vinto una partita nel mese di ottobre, qual è la probabilità che fosse una giornata piovosa ? "

[ suggerimento: utilizzare il teorema di probabilità delle cause, detto anche teorema di Bayes ]

n.a.d.b. ( nota dell'autrice del blog ): ricalcolare i risultati ottenuti tenendo ora presente che il Presidente della squadra in questione è Moggi.

A voi la risposta a entrambi i quesiti, è vietato copiare o suggerire, tempo a disposizione: 2 m. Sono ammessi sul banco solo foglio e penna.


posted by mikadosaim at 19:56 | Permalink | 12 commenti
09 giugno 2006

Detesto 4


... le avevo trovate, erano perfette, non mi avevano mai dato problemi, non si rompevano, non si disidratavano, non si appiccicavano a ventosa, non le perdevo neanche in acqua, mai una congiuntivite, neanche quando in barba a qualsiasi norma igienica e consiglio oculistico le tenevo più delle due settimane prescritte, non me le sentivo neanche addosso, erano le lenti a contatto Choice della Ciba vision. Hanno per tutti questi anni sbaragliato la concorrenza delle varie Focus Dailies o Acuvue2 o Soflens Bausch & Lomb; da quando ho 15 anni le ho provate tutte, ma mai nessuna aveva svolto il compito così egregiamente come loro, mie fidate compagne di vita quotidiana a cui avevo affidato ciecamente i miei occhi miopi che più miopi non si può.

Stamattina il mio ottico, senza un minimo di tatto e riguardo nei miei confronti, mi ha brutalmente detto che stanno andando ad esaurimento scorte perché verranno sostituite dalle O2Optix... e se non dovessero soddisfarmi, che ne sarà di me e della mia vista?!?

Io detesto quando i prodotti che uso regolarmente e che non cambierei per nulla al mondo escono fuori produzione, mi trovo nelle condizioni di fare nuove scelte obbligate con l'incognita di non sapere come mi troverò e se adempiranno alle mie necessità. Stupide logiche di mercato.


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08 giugno 2006

Decalogo di sopravvivenza per noi donne



E va bene, mi avete torturato per mesi con countdown ovunque che segnavano giorni, ore e secondi al fischio d'inizio di questo mondiale di calcio, sono spuntati come funghi promemoria e decaloghi per noi donne abbandonate che non seguiamo il gioco in questione, qualcuno ha pensato di creare addirittura un club, in casa mia è stato sottoscritto l'abbonamento SKY giustappunto in previsione di questo evento per non perdersi neanche una partita; mi sembrerà di tornare ai vecchi tempi quando con le mie amiche mettemmo piede per la prima volta in una casa tutta nostra per scoprire che non c'era neanche un misero televisore in dotazione. Sarò orfana di tv per un mese e non ho pensato a disintossicarmi prima per non subire il contraccolpo della crisi d'astinenza e della privazione del telecomando e ora non saranno trasmesse altro che partite partite e partite, sembra un invito a partire per qualche meta in cui possa riprendere il controllo della situazione!

Invece no, mi tocca stare a casa, ma non mi piegherò così facilmente alle regole della buona fidanzata, anch'io ho il mio decalogo:

  1. Prometto che non interferirò con le partite della nazionale, ma mi rifiuterò di lasciarti sul divano il sabato sera per vedere Angola-Turkmenistan.

  2. No, no e ancora no, organizza tutti gli appuntamenti che vuoi con i tuoi amici, aperitivi, pranzi e cene davanti allo schermo, ma non chiedermi mai "Vediamo qualche partita insieme".

  3. Quando ti dirò che la sera sto uscendo con Mario e tu metterai a fuoco solo dopo un mese ciò che è successo, non hai il diritto di proferire nulla in merito, ti avevo avvertito.

  4. No, non tentare di convincermi che l'acquisto di un mega-schermo al plasma sia stato un vero affare, non ci casco.

  5. Io cucinare per te, mentre tu in salotto sbraiti in turco perché non concedono un rigore ai nostri? Non provare a farti balenare quest'idea in mente neanche per un nanosecondo.

  6. Non contemplare neanche l'idea che io possa spendere due parole per consolarti in caso di sconfitta, il mio fiato è oro e non lo spreco in queste occasioni.

  7. Io farò finta che tu non esista, ma tu sei pregato di fare lo stesso con me, non cercarmi tra una pausa pubblicitaria e un'altra, non ti risponderò.

  8. I tuoi compiti in casa rimangono i tuoi, io non mi carico di nessun altro, piuttosto rimani alzato fino alle 3 di notte per svolgerli.

  9. Fino a che si tratta di portarti la birra dal frigo, rispondere al telefono, aprire la porta di casa ci sto, ma non mi chiedere altro, se la casa va a pezzi ricordati che io sono fuggita con Mario, non l'hai letto il biglietto sul frigo?

  10. Goditi questo mondiale fino in fondo, prega che quei morti di sonno dei nostri giocatori si diano una svegliata e tu possa assistere a delle belle partite, perché dal 9 luglio per altri 4 anni, non vedrai più il telecomando!



posted by mikadosaim at 17:28 | Permalink | 9 commenti
07 giugno 2006

Auguri Pippo!



E' stata da poco presa in considerazione l'ipotesi di alzare l'età pensionabile a 67 anni e già qualcuno vuole approfittarne... in data odierna il Super-Pippo nazionale ha compiuto 70 anni ( gliene auguro altri 100! ), ma la vera minaccia è che lui di sparire dal mondo dello spettacolo e della televisione proprio non ne vuole sapere.

Il noto presentatore siciliano che da decenni arricchisce il piccolo schermo, non solo non pensa ancora di eclissarsi dalle scene, ma ambisce a presentare un altro Festival di Sanremo per conquistare il primato di conduzioni ed estirpare definitivamente il podio all' altro giovane anchor-man Bongiorno, il quale suo malgrado da tempo ha ripiegato sui quiz a domande ( la senescenza un po' lo ha rimbambito ) . Certo, era ora che si portasse una sferzata di vitalità e rinnovo in casa RAI ! Dopo le polemiche di quest'anno a Panariello che non ha saputo fare il mestiere di comico sul palco dell' Ariston, troppo impacchettato e rigoroso, Sanremo si merita di collezionare mummie che soddisfino il rito religioso del festival della canzone italiana.

Non si fa altro che dire di fare largo ai giovani, ma in questo caso gli anziani l'osso non lo mollano; ogni nuovo presentatore viene identificato come l'erede di Mike o di Baudo, bravo, bravissimo, ma Sanremo è Sanremo e giurassico è sinonimo di garanzia, nessun flop, ospiti importanti, scalinata doverosa e fiori a volontà.

Io invece direi che doverosa è una svecchiata al panorama dei presentatori televisivi, oppure arriveremo alla spettacolarizzazione della morte in diretta... peccato, è già avvenuta.


posted by mikadosaim at 18:32 | Permalink | 3 commenti
06 giugno 2006

Liberiamo i doppiatori dalla schiavitù



Se da un lato il mestiere del doppiatore può essere molto divertente ( io mi immagino sempre le risate che si fanno Tonino Accolla e compagni quando entrano in sala registrazione per dare vita alle voci italiane de I Simpson o tutti coloro che doppiano gli attori delle sit-com americane ), dall'altro è imbarazzante. Quale può essere la faccia di colei che è indicata per prestare la voce alla coniglietta di playboy che racconta la sua vita da fidanzata di Hugh Hefner o colui che deve leggere frasi del tipo " Dai, brava, mangia l'occhio di bue e spremilo fino a riempire il bicchiere! " fingendo entusiasmo e coinvolgimento?!? E già, perché su Sky dilagano irreali reality importati da oltreoceano, che mi auguro non vengano mai presi in considerazione come format in Italia, ciascuno doppiato diligentemente dalle calde voci dei nostri doppiatori. Ma non sarebbe più utile e meno dispendioso mettere degli onestissimi sottotitoli esattamente come fanno con il " David Letterman show " con il doppio vantaggio di impratichirsi con la lingua inglese/americana ?

Ogni tanto mi viene in mente la scena tratta dal film " La bestia nel cuore " con la bravissima Angela Finocchiaro nei panni della direttrice al doppiaggio che ci svela con la sua vivace ironia qualche retroscena gustoso che avviene in sala; alla fine il mestiere dei doppiatori è un mestiere come un altro, ma la loro voce ci regala grandi emozioni al cinema sul grande schermo o in televisione. Chi si può dimenticare dell'inestimabile Ferruccio Amendola a cui per anni abbiamo associato le voci di attori del calibro di Robert De Niro, Al Pacino, Dustin Hoffman o Sylvester Stallone ai tempi di Rocky? Guardo i film e mi aspetto di sentire sempre le stesse voci; rimasi delusa e stranita quando ne " La guerra dei mondi " sentii Tom Cruise con un diverso timbro vocale, lo vedevo ma allo stesso tempo non lo riconoscevo.

Sono assolutamente favorevole al doppiaggio dei big movie o dei telefilm, è impegnativo leggere i sottotitoli e al contempo riuscire ad avere un quadro generale di ciò che sta accadendo sulla scena, si rischia di saltare dei passaggi fondamentali ai fini della trama, ma la scelta dei doppiatori è essenziale per non far perdere tono alle conversazioni, per caratterizzare bene i personaggi e le azioni. Ad esempio, io sono innamorata di Grissom di C.S.I. ( più che di lui, della voce di Francesco Pannofino ), ma riesco ad odiare gli interpreti se trovo sgradevole e troppo caricato il tono vocale, come quello di Scarlett Johansson in " Match point " doppiata dall'eclettica Ilaria Stagni che tra l'altro presta la voce a Bart Simpson, oppure trovo ridicolo - come già citato da nimroth - il doppiaggio caricaturale che si fa delle lingue straniere, fatta eccezione per i casi volutamente comici come Stanlio e Ollio o l'ispettore Clouseau.

Insomma, viva il doppiaggio e i doppiatori italiani, ma facciamo qualcosa per liberare coloro che sono costretti a prestare la voce a sconosciuti personaggi in altrettanti sconosciuti format, costretti a ridere, piangere, improvvisare scenate o atti eroici e ridicolizzarsi pronunciando frasi di un madornale stupidità ( io libererei anche il doppiatore di Ozzy Osbourne nell' omonima serie che, secondo me, si è dovuto drogare per entrare meglio nei panni del cantante! ).


posted by mikadosaim at 13:25 | Permalink | 3 commenti
04 giugno 2006

Battaglie nella rete


La redazione di Libero deve aver deciso che il traffico del mio blog non era stato sufficiente martedì scorso ( 391 accessi ), per questo ha pensato bene di darmi una mano pubblicando sul suo portale un altro post che per ovvi motivi non ha riscosso lo stesso successo ( la verità è che doveva riempire dei buchi nella pagina degli spettacoli ). In tutto ciò, trovandomi catapultata in una nuova dimensione, messa a nudo pubblicamente in piazza al cospetto di molti, tanti sconosciuti, ho avuto modo di sperimentare in prima persona l'effetto di un sasso lanciato nell'acqua di un lago e delle onde di propagazione.

Qui si fa sociologia spicciola, a molti vorrei dire che non sono mai salita in piedi su alcun piedistallo ergendomi a nuova intellettuale, a molti vorrei spiegare cos'è la filosofia del blog che si sta facendo largo nel web, io sono un'adepta, ma non ho dovuto compilare nessun test d'intelligenza per accedervi, né tantomeno ho dovuto mostrare l'iscrizione al Mensa con punteggio superiore a 120 di QI per rimediare il mio piccolo spazio on-line o mostrare una laurea con votazione non inferiore al 110 cum laude, sono solo una ragazza che fa le sue osservazioni e riflessioni su ciò che le accade intorno, ho le mie opinioni e sono stata educata a rispettare quelle altrui, purché siano espresse in maniera articolata e non violenta. Sono a favore degli scontri solo se costruttivi e non penso che gli altri siano degli idioti e ignoranti solo perché non la pensano come me.

Detto ciò, dicevo che non ho mai partecipato a nessun forum, quindi l'apertura di alcuni miei post ai commenti di un vasto pubblico mi ha dato modo di "studiare" le reazioni della gente a certe affermazioni. Molto banalmente ci si divide in due fazioni:

  1. chi è d'accordo con te

  2. chi non lo è

Ma non basta, per quanto uno possa esprimere un proprio parere in maniera non aggressiva e pacata, troverà con ogni probabilità qualcuno che appartiene alla seconda categoria che risponde in modo gratuitamente violento, come se si sentisse attaccato personalmente, e, per far prevalere la sua posizione, avesse bisogno di offendere ( la provocazione è ancora un mezzo sovrasfruttato per far sentire meglio la propria voce ). A quel punto non è più una questione tra l'autore del post e il commentatore offensivo, ma si scatena automaticamente una guerra tra quest'ultimo e coloro che arrivano dopo e si sentono feriti dalla risposta. Inizia lo spargimento di sangue, dente per dente, offesa per offesa, coloro che decidono di rispondere in maniera civile sono del tutto ignorati ed esclusi, si assiste alla lotta tra il bene e il male, chi dei due è il bene non si sa, chi vincerà men che meno. La battaglia raggiunge il suo acme, uno dei due prima o poi si stancherà di rispondere, piano piano i toni si spengono, l'intervento dei neutrali ha il sopravvento e calmano le acque, arrivano quelli della tua stessa fazione che si dissociano dal tuo modo di esprimerti e ribadiscono le loro ragioni con toni socievoli, sono coloro che vogliono aprirsi al confronto, capire perché la pensi in quel determinato modo. I sobillatori ogni tanto cercano di guadagnare spazio, spunta colui che ha letto in diagonale e non ha capito niente di ciò che hai scritto, ma vuole per forza dire la sua, sbagliando, ma l' importante è esserci stato. Alla fine, io autrice, non ho avuto nessun ruolo, non sono stata il generale, non sono stata il comandante, non sono stata neanche tra le prime fila, sono una semplice pedina che ha dato il "la" ad un conflitto qualsiasi che non ha perdenti e non ha vincitori.

Ciò che mi incupisce è la rabbia che pervade alcuni di noi, immotivata e senza senso, una rabbia cieca che gli obnubila la ragione,c'è da preoccuparsi per tutti costoro.


posted by mikadosaim at 20:54 | Permalink | 2 commenti
01 giugno 2006

Cafone urbano


C'è un tale che gestisce un negozio di marca nel paese del mio uomo, proprio sotto casa sua. Dev' esserci da qualche parte una regola non scritta secondo cui, se incontri una persona spesso, sai dove abita, gli sguardi inevitabilmente s'incrociano, allora acquisisci il diritto naturale di salutarla e ce n'è un' altra secondo cui alla terza volta che ci si saluta per cortesia si diventa conoscenti e al decimo saluto si è già intimi. Ecco, io posso concepire di poter arrivare alla seconda escludendo la conoscenza, se non quella strettamente di vista, ma non tollero che si oltrepassino certi limiti. Una volta, costretta dalla necessità, sono entrata nel suo negozio per acquistare e sono stata stretta all'angolo, ogni via di fuga sbarrata, intrappolata in una conversazione che non volevo fare e inondata di domande come: " Ma che ci fai qua? Che fai nella vita?"; avrei voluto rispondere col sorriso sulle labbra "Fatti un paio di affari tuoi", ma sempre con le labbra strette e guance tirate ho balbettato un paio di risposte senza entrare troppo nei particolari e sono uscita.

Non voglio essere fraintesa, non sono sgarbata, ma il tale in questione ha la faccia e il modo di fare dei commercianti loschi che si trovano da queste parti, poco raccomandabile e poco affidabile. Ho scoperto che è mio concittadino, quindi sfortuna ha voluto che oltre ad incontrarlo ogni volta che vado da nimroth, le nostre strade si siano incrociate più volte a Bari. Una di queste volte si è affiancato al marciapiede su cui camminavo, ha abbassato il finestrino della macchina e ha urlato: " Lo vuoi un passaggio?", scoppiando in una sonora risata; lo so, non potete capire, ma cercate di immaginare la scena, alzate i decibel della vostra voce e sforzatevi di pensare all'accento barese, molto pronunciato e molto imbarazzante. L'altro giorno lo stesso, passeggiavo col cane e mi sono sentita chiamare "Pss, bella!", con lo stesso fragore, lo stesso accento e lo stesso timbro di voce; istinto naturale di tutte le donne è quello di voltarsi ed eccolo lì seduto sulla panchina imboscato tra le palme pronto ad aggredirmi alle spalle, ho salutato e sono filata via.

Vorrei che quest' individuo mantenesse un po' più le distanze da me, in fondo non mi conosce, non sa chi sono, mi vede spesso ma non siamo amici, non siamo mai andati a prenderci nulla al bar, non abbiamo mai chiacchierato al di là dell'episodio nel suo negozio; se il nostro rapporto fosse rimasto ad un onesto scambio di saluto, sarebbe stato meglio, ma lui doveva eccedere, andare oltre, afferrarmi per una spalla per far notare la sua presenza quando non lo vedevo, richiamare la mia attenzione per strada in maniera sguaiata, essere invadente e uscire dalle righe. Non lo sopporto, è più forte di me, so di essere insofferente verso molte cose e molte persone, ma questa è la tipologia di uomini da cui scappo, con cui non voglio avere a che fare e che devono stare al loro posto e non prentersi tutta questa confidenza.

Esattamente come i quarantenni bavosi che si incontrano ai giardinetti, i quali partono col fare domande sul cane - ottima scusa di approccio - e poi si lanciano sul personale; non è una buona tecnica di abbordaggio e poi, dico, non bisogna essere in due per volere e avere una conversazione?!? Bhè, io non la voglio. Preferisco i ragazzotti "genuini" che lanciano squillanti complimenti per strada e proseguono avanti, se vuoi continuare il gioco ti volti, altrimenti sorridi e continui, soddisfatta per l'apprezzamento; è un ottimo metro di misura del tuo sex-appeal, più ne hai e più sei contenta!


posted by mikadosaim at 23:11 | Permalink | 9 commenti
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