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mikadosaim - Bari, Italy

Questo blog nasce un po' per gioco e un po' per sfogo in un periodo non buono della mia vita. Sono nota per quella che comincia tante cose, ma raramente le porta a termine, per pigrizia o forse per scarsa costanza e impegno. Mi riprometto spesso di cambiare e questo è il mio punto di partenza per un viaggio che non si sa quando finirà , ma a cui chiunque può partecipare per fare insieme anche solo un pezzo di strada o volendo tutto il percorso. Scoprirete una persona sensibile, curiosa, un po' introversa e timida, ma sempre disponibile al confronto e allo scambio di opinioni. Auguro Buon Viaggio a tutti !

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31 luglio 2006

Dedicato a lui



A lui che ci è stato portato via senza preavviso, senza che ci potessimo abituare all'idea di perderlo da un momento all'altro, senza che gli potessimo dare un' ultima razione di coccole, senza potergli dire e dare tutto l'amore che ha sempre ricevuto da questa famiglia prima dell'ultimo saluto... stava tornando a casa, quando una macchina lo ha colto di sorpresa sulla strada, neanche si è fermata. Non riempirò queste pagine di ricordi e racconti struggenti, ho già parlato di lui in un altro momento, non mi aspetto di essere capita, in pochi sanno che quando prendi con te un animale in casa diventa parte integrante della famiglia, componente a tutti gli effetti e il dolore di perderlo per un incidente è assimilabile a quello per un essere umano.

Non ho un buon rapporto con la morte, l'elaborazione del lutto è faticosa e lunga, soprattutto quando ti coglie impreparata, quando l'idea è così lontana che ti lascia spiazzata e ti sorprende priva di qualsiasi difesa. Mi sento così, inerme e dominata dalla rabbia e dalla voglia di incontrare il folle guidatore per prenderlo a pugni in faccia; certo, non me lo restituirebbe, ma l'idea che possa provare in minima parte quello che sto provando io ora, mi sarebbe di sollievo. Non credo sarò mai una buona cattolica, non so cosa sia il perdono, è una parola ancora assente nel mio vocabolario.

Ciao piccolo Ciccio, avremmo dovuto proteggerti più di quanto abbiamo fatto e non ne siamo stati capaci, perché eri un gatto ingenuo che non aveva gli strumenti per difendersi dai pericoli quotidiani, tu che ci ha rallegrato in tutti questi anni con la tua dolcezza e tenerezza, tu che sei parte di noi e della nostra storia, oggi abbiamo un vuoto in più nei nostri cuori, qualche lacrima in meno e un gran senso di colpa... grazie di tutto...


posted by mikadosaim at 17:48 | Permalink | 2 commenti

I'm lovin' it


nota: questo è un post che risale a qualche giorno fa e che non ho avuto modo di caricare in rete prima.

Pecco di gola, non spesso, ma mi piace la buona cucina e sono sempre stata una buona forchetta a dispetto di quello che un tempo era un fisico esile e longilineo. Dopo 3 anni passati dalle suore, che sono significati principalmente sedersi a tavola prettamente per nutrirsi, senza sapere più cosa fosse un piatto di pasta al dente ( eviterò accuratamente di raccontare cosa accadeva nelle cucine accanto al refettorio ) o che sapore avesse la carne rossa ( il morbo della mucca pazza fu un ottima scusa per le spose del Signore per risparmiare, così le alternative si ridussero esclusivamente al pollo o al tacchino in tutte le salse ), ho iniziato ad apprezzare ancora di più lo stare a tavola per piacere e per gustarmi il cibo... però ogni tanto adoro concedermi al "viscidume" e con una certa frequenza e regolarità la meta della mia perdizione si consuma al fastfood più amato al mondo, il McDonald. Mi ricorda molto le mie estati anglosassoni da adolescente quando, per fame, mi rifugiavo in tutti quelli che incrociavo per strada, forse perché l'ordinazione non richiedeva molto impegno linguistico o forse perché ero attirata dal fascino del proibito, lontana da tutti i cibi salutari imbanditi a casa mia, in cui era vietato qualsiasi tipo di merendina di provenienza industriale o altre cose troppo trattate dal punto di vista chimico. Mai al Burger King, a quei tempi non c'era paragone, niente era più godurioso del doppio hamburger BigMac o dei bocconcini di pollo MacNuggets, per non parlare di tutte le volte che mi riducevo a prendere l'HappyMeal per viziarmi con le inutilissime sorprese!

Conservo ancora questa insana abitudine, magari prima di andare al cinema, oppure se devo aspettare un treno, come oggi, e il mio stomaco langue: take away e via... la mia unica preoccupazione non è certo il valore dei trigliceridi nel mio sangue, né tantomeno la composizione della carne tritata, finché mi soddisfa "Supersize me" mi fa un baffo, quanto piuttosto il fatto che, mentre per il cibo in generale sono una pacata che mastica 30 volte un boccone prima di inghiottirlo e che mangia con estrema lentezza ( i miei commensali, ad uno ad uno, si alzano da tavola e se ne vanno, mentre io magari sono ancora al secondo piatto e loro già all'ammazzacaffè ), quando sono davanti al panino del Mac e mi accingo ad addentarlo, vengo colta da ingordigia nevrotica che mi spinge ad avventarmi su tutto e, in rapida sequenza, a dare un morso al panino, afferrare due patatine e intingerle nel ketchup, tirare un sorso di Coca e così via in loop, finché non ho finito tutto! La stessa reazione la osservo in tutti coloro che mi accompagnano, siamo come bambini che hanno patito per mesi la fame e si trovano davanti ad un piatto qualsiasi, stesso sguardo, stessa voglia di arraffare, come se da un momento all'altro ci fosse il rischio che ce lo togliessero davanti. Io non ho ancora capito se questo comportamento è dettato dalla produzione eccessiva di acquolina durante l'attesa della fila, o anche solo durante la fase programmativa e organizzativa, pregustandosi la salsa misteriosa a base di maionese e chissà cos' altro che fuoriesce e straborda da qualsiasi lato, oppure è la paura che tutto si raffreddi troppo velocemente e diventi presto qualcosa di immangiabile e non più così libidinoso.

Lascio ai posteri la risoluzione di questo mistero, io sono sazia e a dir la verità ho anche un po' di acidità di stomaco, ma è stato troppo bello!


posted by mikadosaim at 17:23 | Permalink | 1 commenti
23 luglio 2006

Leo vs Nuvola


Pro e contro circa l'avere un cane di sesso maschile rispetto ad uno di sesso femminile, nel caso preso in esame si parla di Leo, siberian husky di 4 (?) anni e Nuvola, meticcia di 8 anni:

CONTRO

  1. Il maschio marca il territorio, il che implica che, su un percorso di 20 minuti a piedi, oggetto del suo interesse sarà qualsiasi palo, albero, macchina, motorino, muro che incontra con annesse figuracce nel caso il proprietario dell'oggetto sia nei paraggi. La femmina se la cava con due, al massimo tre deiezioni a tragitto.

  2. La femmina in questione è autosufficiente, la si porta in un giardinetto, le si toglie il guinzaglio e lei gira per i fatti suoi autonomamente, sbriga i suoi bisogni, fruga tra i cespugli, gioca con gli altri cani ( fatta eccezione per quelli di taglia più piccola poiché prevale la legge del più forte e della superiorità della mole ). Al richiamo del fischio accompagnato dalla magica frase " Andiamo ", lei si presenta spontaneamente, porge il collo e viene nuovamente legata per tornare a casa. Il maschio in questione è altrettanto autosufficiente ed autonomo, peccato che se lo lasciassi andare senza guinzaglio, sempre molto autonomamente, inizierebbe a galoppare verso chissà quali lidi e qualsiasi richiamo sarebbe superfluo ed inutile per convincerlo a voltarsi indietro e tornare spontaneamente, o meglio, lo farebbe solo dopo aver percorso 10 km a tempo di record e il suo senso dell'orientamento a poco servirebbe per farlo tornare a casa. In più la sua dimestichezza coi suoi simili deve ancora affinarsi, incredibilmente suscita alla sola distanza di 10 metri da un altro cane un'antipatia che porta l'avversario a scagliarsi con rabbia nei suoi confronti.

  3. L'intelligenza femminile prevale nettamente su quella maschile: la mia lei al secondo giorno in città aveva già imparato dov'era casa, il piano e come tornare da sola nel caso si fosse smarrita; il lui ha ancora qualche difficoltà, nonostante per 4 giorni consecutivi per 4 volte al giorno abbia fatto sempre lo stesso percorso, non riesce bene ad individuare il portone, né che dopo essere salito in ascensore ha ancora mezza rampa di scale da fare.

  4. Entrambi lasciano una marea di peli in giro, non riconosco più il colore del mio tappeto per quanto è cosparso dal pelo, per non parlare del colore che hanno assunto i pavimenti in casa, ma mentre a casa di lei pulisce qualcun altro, qui sono solo io a dovermela vedere e lavare 3 volte al giorno, come avevo già accennato altrove, non era nei miei disegni.

  5. Il maschio è più testardo, solo per il suo sesso crede che sia lui a comandare, certe volte si impunta perché vorrebbe prendere altre direzioni da quelle che io ho deciso, ma non ha ancora capito che ha a che fare con una che è ancora più testarda di lui, a costo di slogarmi un polso io faccio le veci del padrone e ho l'autorità per fare di lui ciò che voglio, sono io che comando, lui deve solo ubbidire, l'anarchia e la libertà di pensiero ed espressione le lasciamo in altri campi. La femmina è ubbidiente, bisogna solo fare attenzione a non avvicinarsi a colei che le sta preparando la cena, il rischio, più volte corso, è quello di ritrovarsela attaccata al braccio, pronta ad affondare le zanne nella carne.

PRO

  1. Il maschio, nonostante passi gran parte della giornata steso per terra, non mostra segni avanzati di depressione, nè di noia, mentre la femmina in città viene colta da improvvise fasi di tristezza acuta, si accascia in un angolo e guarda tutto e tutti sbuffando più volte ( deve aver preso da me ), verrebbe quasi da portarla da uno psicologo per animali, in più ha una tendenza all' autoflagellazione dal momento che passa tutto il tempo a leccarsi insistentemente una zampa sempre nello stesso punto creandosi una ferita che da anni non si rimargina più.

  2. Il maschio gode di ottima salute, è un cane sano e robusto, la femmina è oramai cosa nota, si impasticca di pillole per tenere a bada le sue crisi epilettiche, ma nonostante ciò ogni tanto ancora le vengono e nella fase immediatamente successiva, mostra segni di squilibrio e cambiamento del carattere.

  3. Non pervenuti.


Riassunto, Nuvola batte Leo per 5 a 2, in questo modo rendo giustizia al mio cane che non potrà più lamentarsi accusandomi di alto tradimento!


posted by mikadosaim at 15:02 | Permalink | 5 commenti
21 luglio 2006

Il mio nuovo ospite


Ho fatto la pazzia, o forse solo un favore ad un amico: ho ceduto ad una mini-convivenza di 4 giorni nella mia casetta ligure di soli 30 metri quadri. Colui che ha avuto la fortuna di accedere nella mia dimora è un essere un po' ingombrante, un po' puzzolente a giudicare dall'odore che aleggia nella mia cucina-soggiorno, un po' troppo peloso per poterlo abbracciare con i 40 gradi e l'umidità al 100% che c'è in casa e un po' disordinato dal momento che per bere ha rovesciato tutta l'acqua sul pavimento creando un lago artificiale e poi con le sue zampette bagnate si è fatto un giro delle stanze stampando le sue impronte ovunque!


Il suo nome è Leo ed è uno splendido esemplare di Siberian husky di 4 anni, adottato e salvato da un canile qualche anno fa, un cucciolo adorabile che ha tentato la fuga un paio di volte buttandoci nello sconforto della ricerca forsennata per le strade genovesi, ma per fortuna sempre ritrovato, anche se mi ha fatto scoprire che la mia eccessiva sensibilità non mi permette di mettere piede in un canile senza che ne risenta emotivamente per tutti quei latrati di cani rinchiusi in gabbie anguste. Ecco, ora questo ingombrante fardello me lo sono preso io con tutte le sue responsabilità, tra cui quella di doverlo portare fuori almeno 4 volte al giorno, spero mi aiuti come minimo a regolarizzare i miei ritmi, anche se è stato traumatizzante essere svegliata da una sua leccata alle 7 del mattino quando ha giustamente reputato che, dopo la notte insonne passata ad ansimare ai piedi del mio letto, era ora della passeggiata mattutina!

Sarà quasi come prendersi cura di un bambino, ho dovuto eliminare tutte le cose a sua portata di muso, rendendomi conto che in casa mia lo era circa il 50% della roba, le sue mire sono andate subito al cesto di caramelle sul ripiano della libreria e con mossa fulminea ne ha trangugiata una con tutto l'incartamento. So già che da questa esperienza ne uscirò con una dermatite acuta per tutte le volte che mi lavo le mani, ma immensamente soddisfatta per l'esercizio fisico che mi costringe a fare visto che giochiamo al tiro della fune ogni volta che lo porto fuori, dev'essere che ha un gene che gli ricorda il suo passato ancestrale di trainatore di slitte sui ghiacci antartici!

Tra le altre cose, inizio a capire il motivo per cui alcune donne lo considerano un ottimo surrogato del fidanzato, coccole e leccate a volontà, abbaia di contentezza ogni volta che si torna a casa anche dopo solo 5 minuti che lo si è lasciato da solo in casa, ubbidiente il più delle volte, mai una questione o una litigata se non un po' di risentimento quando non condividi con lui ciò che hai nel piatto, per il resto un' armonia quasi irreale e un forte senso di dipendenza, lui da me, io da lui, è un rapporto perfetto e per niente squilibrato!


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posted by mikadosaim at 17:36 | Permalink | 5 commenti
11 luglio 2006

Sproloqui dovuti all' isolamento


Mai più avrei pensato che tornare all'età della pietra mi avrebbe provocato così tanti scompensi... mi trovo in un periodo forzato di disintossicazione da internet e dintorni, principalmente dovuta ad una linea di connessione a 56K che, come potrete immaginare, dopo un anno di alta velocità, connessioni wireless, linea ADSL sia a Bari che a Genova, un po' mi destabilizza e mi proietta indietro di anni luce. Così la mia voglia di scrivere ed aggiornare il blog si adegua alla lentezza della linea e piano piano si sta assopendo; non riesco a seguire gli altri blog, non ho modo di aggiornarmi su quello che accade nel web, non leggo la mia posta da 5 giorni, mi sento completamente tagliata fuori da una fetta di mondo e sono pervasa da una sensazione di non-esistenza, la mia icona su MSN messenger è spenta, per cui non ci sono.

Il mio unico tramite con la realtà per ora sono i quotidiani d'informazione, questi sono i momenti in cui desidero che l'intero pianeta sia cablato e dominato da onde radio che mi permettano di navigare in qualsiasi punto di essa mi trovi, in oceano aperto come nel deserto, in città come su queste colline e chi se ne frega delle eventuali ripercussioni sull'organismo! Deliri a parte, forse c'è del buono in tutto questo, non vivo nell'ansia del post quotidiano, faccio pace con le statistiche e non mi preoccupo dei miei lettori che lentamente si diradano e mi stanno abbandonando uno ad uno, no, vi prego, non ve ne andate ( segue scena madre di me appesa al polpaccio di qualcuno di voi nell'intento di farvi rimanere ). Penso ai mesi impiegati a tentare di promuovere il blog, penso al tempo che ci ho perso dietro, penso che sarà dura a settembre ricominciare da capo, soprattutto perché spero di avere buone nuove per me entro la fine di questo mese, per cui dopo avrei poco tempo da dedicare a questa attività. Invidio molto coloro che riescono ad organizzare le loro giornate facendo un sacco di cose, io al massimo riesco a farne 3 contemporaneamente: parlare al telefono con nimroth, giocare a PuzzleBobble al telefonino e con un occhio ed un orecchio seguire il mio telefilm preferito alla televisione, peccato che il primo non sia affatto contento! Ma quanto all'organizzazione della mia agenda di impegni quotidiani sono veramente una frana.

Eppure in questo periodo ce ne sarebbero di argomenti di cui mi piacerebbe parlare, avrei da dire la mia su Zapatero la cui "coerenza" gli ha impedito di prendere parte alla messa tenuta dal Papa in visita in Spagna o della mia fobia degli aerei post 11 settembre che non mi permetterà di vedere il film " United 93 " così atteso nelle sale e celebrato dalla critica cinematografica, avrei voluto urlare " Campioni del mondo, campioni del mondo " insieme al popolo dei blogger nonostante non abbia voluto vedere la finale, ma mi sia emozionata ascoltando la cronaca degli speakers nella stanza adiacente a quella dove un gruppetto di familiari scalpitava e tifava, godendo nel vedere i nostri cugini d'oltralpe sciogliersi in lacrime di disfatta, col senno di poi sarei corsa da Mediaworld ad acquistare un mega televisore al plasma, ma l'impossibilità nel potermi documentare mi impedisce di cavalcare l'onda dell'informazione in tempo reale, per cui sarei costretta a scrivere in ritardo circa gli argomenti senza sapere se qualcuno li ha già affrontati o qual è l'altrui punto di vista.

Così mi rimane ben poco da dire, se non parlare della noioissima vita in campagna, la cui placidità si ripercuote sui miei ritmi biologici, del frinire incessante delle cicale alle 2 del pomeriggio quando fa troppo caldo per poter minimamente pensare di stare fuori, della privazione della pace alle 6 quando torna mia mamma la quale per rilassarsi pensa bene di spazzare tutto il piazzale antistante i trulli ogni due giorni e quello stridio della saggina contro le pietre è uno dei rumori più snervanti che abbia mai potuto tollerare; 27 estati della durata di circa 3 mesi l'una a sentire quel fruscio metterebbero alla prova i nervi di qualsiasi asceta, quanto ai miei sono già andati da un pezzo! Vi racconterei delle barbarie che si consumano ai danni dei piccoli ecosistemi che governano questi campi, proprio ieri abbiamo sacrificato un intero vespaio che aveva nidificato in una crepa della tettoia del parcheggio macchine, pensate alla comunità di queste vespe che per tutto il pomeriggio hanno cercato le loro uova con la futura progenie che era stata nel frattempo divelta e fatta annegare, gli abbiamo tolto la possibilità di vedere venire alla luce i loro pargoli e gli abbiamo distrutto il lavoro dei mesi precedenti. Il silenzio è la costante dominante, interrotto ogni tanto da qualche cane randagio che abbaia, cicale e grilli sono il suo sottofondo, ma ci si fa presto l'abitudine... tornerò a ripetermi, ma mi sento cittadina a tutti gli effetti, amo avere la possibilità di scelta, so che se ho bisogno di qualcosa mi basta scendere per strada e andare anzichè prendere un mezzo di locomozione e dover raggiungere il paese più vicino, desidero avere tutto a portata di mano, i miei vezzi e i miei confort, poi lo so bene che ci si guadagna in salute allontanandosi dai rumori del traffico e dall'aria satura di smog.


posted by mikadosaim at 17:09 | Permalink | 6 commenti
07 luglio 2006

I mostri sono tra noi


Ci risiamo, solito problema dell'andata, un buco di 5 ore da trascorrere in qualche modo a Fiumicino, il primo volo è stato disastroso, un vuoto d'aria dietro l'altro, l'aereo che ballava e le hostess che hanno smesso di servire esattamente alla fila prima della mia e io che contavo sugli stuzzichini per mettere qualcosa nello stomaco, cacchio, ora come minimo vorrei un buono-pasto a base di caviale e champagne o un rimborso sul mio biglietto di viaggio! Crampi a parte, la caccia al VIP si è aperta e chiusa nel giro di 10 minuti - i miei piedi non ce la facevano a trascinarmi in giro per i vari terminal - giusto il tempo di chiedermi se un tale vestito con stivaloni tipo cow-boy fosse lo smutandato Antonio Zequila e ho incrociato lo sguardo fulminante di Gabriel Garko, la frazione di un attimo e sono svenuta causa mancanza d'ossigeno al cervello ed eccesso di bava; ho guardato in giro un altro po' per avere la certezza di non aver avuto le traveggole e dopo aver verificato che ci vedo ancora bene ( merito del contrabbando illegale delle mie vecchie lenti a contatto ), la caccia si è tramutata in caccia ad una poltroncina libera, chi se lo aspettava che un giovedì qualsiasi in mezzo ad una qualunque settimana l'intera popolazione italiana decidesse di partire!


Fortunatamente, dopo il caldo-umido patito in casa in questi giorni ( neanche un alito di vento nonostante il tentativo fallimentare di creare una parvenza di corrente ), il mio rientro è previsto direttamente nei miei freschi trulli estivi con buona pace per il mio sonno, solo che dall'altra parte sono terrorizzata all'idea di mettere piede in casa, perché il mostro mi sta aspettando, me lo sento... non sono impazzita, nè tantomeno soffro di incubi che necessitano dell'indagatore Dylan Dog, è che sono traumatizzata dall'incontro avvenuto la scorsa estate con la bestia che vive nei pertugi della pietra viva della mia stanzetta che mi costrinse ad una ritirata strategica nella stanza di mio fratello situata nella parte nuova che non le fornisce un habitat adeguato, per cui è raro incontrarla. Trattasi di una scolopendra, animale appartenente al phylum degli Artropoda, subphylum Uniramia, gruppo Miriapoda, Classe Chilopoda, Famiglia Scolopendromorfi, Genere Scutigera che presenta sul suo primo metamero una forcipula dotata di ghiandole velenifere. Nel mio caso dev'essere una mamma di più di 20 cm il cui morso non voglio neanche lontanamente provare, il nostro incontro avvenne al chiaro di luna, una notte in cui mi svegliai particolarmente assetata, lei era davanti alla mia porta immobile, fui colta da paralisi, provai solo l'orrore nel vederla strisciare ritraendosi nello stipite della porta accanto in tutta la sua lunghezza, richiusi la porta, mi barricai in camera e non chiusi occhio, salvo poi traslocare il giorno dopo, come ho detto prima. Qualche anno prima avevo incontrato una sua lontana parente, una specie tropicale, ma era ben sigillata in un barattolo immersa in formalina, dovevo riconoscerla nell'esame di Zoologia ed era abbastanza impressionante, spessa un paio di centimetri e dall' esoscheletro decisamente più coriaceo che risuonava al contatto con la parete di vetro del contenitore.

Io sono cittadina, non vado molto d'accordo con la campagna e i suoi abitanti, serpenti che si calano dai pali del pergolato e si infilano nella gabbia dei miei uccellini, calabroni grandi come elicotteri che sorvolano la mia testa mentre studio all'aperto, vespe che mi volteggiano attorno ogni volta che si pranza fuori, la mia esistenza è costellata di episodi del genere; la natura è stata spietata quando ha dato vita a forme così raccapriccianti di animali... ma a ognuno le sue fobie!


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posted by mikadosaim at 18:44 | Permalink | 4 commenti
04 luglio 2006

Sindrome acuta da ipocondrismo


Domenica mattina ho avuto la conferma, sono ipocondriaca, non devo assolutamente leggere i bugiardini dei medicinali, altrimenti inizio ad avvisare tutti i segni descritti nelle controindicazioni... avevo deciso di prendermi una mezza giornata di sole e mare in riviera ligure, non avevo ancora indossato il costume quest'anno e il primo bagno di stagione non me lo avrebbe tolto nessuno, neanche quel piccolo impedimento che si verifica una volta al mese in noi donne! Già, perché il caso ha voluto che questo difetto di fabbricazione, che a me personalmente capita circa 6 volte l'anno con mio sommo sollievo anche se non credo proprio che sia indice di un buono stato di salute, si sia manifestato proprio pochi giorni prima della mia decisione irrevocabile di concedermi questa mini-vacanza e mi abbia costretta a ricorrere a stratagemmi prettamente femminili che non starò a spiegare in questa sede, altrimenti a qualcuno potrebbero venire le famose " gambe molli ". Fatto sta che qualsiasi foglietto illustrativo ci tiene particolarmente ad avvertirti della TSS, ovvero Sindrome da Shock Tossico causata dalle tossine di un batterio che vive comunemente negli esseri umani e i cui effetti, che potrebbero essere fatali, si possono verificare in donne e ragazze nel periodo sopra citato, associato all'uso dello stratagemma.

Sintomi: se ci si sente improvvisamente molto male e si manifesta febbre alta, vomito, diarrea, cefalea, mal di gola, vertigini, svenimento, dolori muscolari, macchie cutanee simili ad un eritema solare, bisogna immediatamente rivolgersi ad un medico o ad un ospedale.

E' inutile dire che, eccetto le macchie cutanee, abbia iniziato ad avvertire tutti questi sintomi contemporaneamente; ma no, è il caldo che ti procura giramenti di testa, hai la pressione bassa, sei disidratata... oddio, muoio e sono a 1.000 chilometri lontana da casa, i miei genitori dovranno venire a recuperare la mia salma in quel di Finale Ligure, aiuto!

No, non devo proprio leggerle le controindicazioni e neanche il paragrafo Salute delle guide Lonely planet, quello in cui sono descritte tutte le malattie infettive che si possono contrarre nel paese ospitante; l'ultima volta avevo in mano la guida della Grecia, paese facente parte della Comunità Europea, e sono entrata in paranoia per quello che mi poteva capitare nel caso fossi stata punta da chissà quale insetto o morsa da non mi ricordo cosa, così ogni volta che facevo qualche passeggiata su per le colline, nella campagna aperta venivo colta da psicosi sulle possibilità remote di ammalarmi di qualche malattia rara e letale.

A proposito, quest'anno con la prova costume si va proprio male, ma comunque obiettivo bagno raggiunto, nonostante l'acqua per nulla cristallina.


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posted by mikadosaim at 19:06 | Permalink | 4 commenti
01 luglio 2006

Il tormentone dell'estate 2006



Chiedo venia, il mio blog non è mai stato così abbandonato a sé stesso come in questo periodo, ma il fatto che mi sia temporaneamente trasferita a Genova non implicava che avrei potuto cazzeggiare così come accade a casa, anzi!

Vivo in uno stato di profondo isolamento, sarà che amo troppo casa mia quando sono sola e gestisco tempi e spazi a modo mio, esco solo per andare al supermercato per provvedere alla mia stretta sussistenza e vado all'università solo in caso d'iscrizione ad un esame o a sostenerlo; ogni tanto il citofono suona, è il mio padrone di casa per riscuotere gli affitti arretrati o è un amico che viene a prendersi il caffè, ancora nessun aperitivo, non so neanche se riuscirò a prendermi una mezza giornata domani per andare al mare a rinfrescarmi dalle temperature invivibili di casa mia, vivo perennemente col ventilatore acceso, anche di notte, puntato verso di me, basta che non mi senta addosso quella sensazione di appiccicoso e sudato così fastidiosa e insopportabile.

A proposito di aperitivi ed happy-hour, mi sono aggiornata sulle novità in campo musicale nazionale e internazionale dell'estate, giusto per rendermi conto che non mi ero persa niente e che la desolazione è vasta in tutto il panorama; all'orizzonte niente di nuovo, in radio passano ancora gli Zero Assoluto con " Svegliarsi la mattina ", ma chi mi sta perseguitando da giorni sul serio è il sempre uguale, sempre stesso timbro vocale monocorde, sempre stesso motivo e stesse note, giusto i testi delle canzoni cambiano, Ligabue che canta " Sei già dentro l'happy-hour, vivere, vivere costa la metà "... è ovunque, la canzone è stata scelta come jingle di uno spot di telefonia, come stacchetto pubblicitario del Festivalbar, un minimo di 25 volte programmata in radio, più le 360 che si sente alla televisione, direi che è candidata al podio del tormentone estivo dell'anno 2006. Il problema non è tanto per il tormentone, quanto per il nostro rocker italiano che, dopo aver entusiasmato le folle, aver riempito gli stadi di tutta Italia, aver lasciato il segno nel cuore di milioni di fan scalpitanti con canzoni come " Piccola stella senza cielo ", fatto urlare tutti in coro " Certe notti ", scatenato la gente sulle note di " Balliamo sul mondo ", essere stato appeso in milioni di camerette adolescenziali sotto forma di poster ( non nella mia, ho già detto che in camera mia, a parte qualche poster di balene o delfini, facce da star non ne sono mai entrate ), aver sollevato i cuori degli stessi adolescenti di prima brufolosi che si ricorderanno del loro primo amore o del loro primo ballo stretti tra le braccia di una timida ragazzina col sottofondo di " Ho messo via ", questo stesso rocker che più volte ha celebrato il suo mito Elvis, ora ha veramente rotto le palle con le sue lagne tutte identiche!

Io ammetto pure di aver visto un suo concerto, il mio primo ed ultimo concerto della mia vita, allo stadio Ferraris di Genova ( più conosciuto come il Marassi ), ma solo perché sono riuscita ad entrare gratis con delle mie amiche grazie ad un poliziotto di nostra conoscenza che ci ha aperto i cancelli anzitempo, ed è stato emozionante solo per il fatto di essere arrivate all'ultimo, fresche come rose, e di essere passate davanti a orde di ragazzini e ragazzine con la bava alla bocca per aver atteso tutta la mattinata sotto il sole ed averlo visto a piedi scalzi sul palco mentre provava da solo con dinanzi a noi un campo da calcio completamente vuoto; poi per il resto mi ricordo poco, se non un temporale improvviso, i vestiti inzuppati d'acqua da buttare via, il rischio che saltasse tutto, lo schiacciamento contro le transenne, la poca mobilità e il suo scivolone con conseguente caduta sul palco per via di una pozza d'acqua... una decina di anni fa era il re della musica italiana, per qualcuno lo sarà anche adesso, ma quello che io non sopporto degli artisti in generale, è il legarsi a vita ad un unico modello che per il solo fatto che ha sempre funzionato e ha fatto vendere, impedisce di sperimentare altri generi o altre musicalità. Lo dico tanto per i cantanti, le cui schiere sono piene di autori di testi simili, stessi accordi e stesse tonalità, quanto per gli attori che recitano sempre gli stessi ruoli, fanno le stesse facce e non si slegano mai dal personaggio che interpretano ( un esempio clamoroso è Hugh Grant che con la faccia da "cattivo ragazzo" che si ritrova, veste sempre i panni dell' "uomo bastardo sciupafemmine", un ruolo che ben gli si adatta anche nella vita quotidiana ).

Per carità, non dico mica che Ligabue debba cambiare genere e passare ad un pop, ma che la smetta di pescare i suoi testi nel linguaggio giovanile e nelle mode e fenomeni adolescenziali per conquistarsi la sua fetta di pubblico adorante, sì, ma soprattutto che la pianti con canzoni spudoratamente commerciali, rock e logica di mercato alla lunga non vanno d'accordo e quelli che un tempo erano adolescenti, nel frattempo sono cresciuti e non si riconoscono più nelle parole delle canzoni... cresciamo noi, deve crescere anche l'artista!


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posted by mikadosaim at 15:37 | Permalink | 2 commenti
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