Ieri leggevo sul Corriere della Sera un dibattito tra Gregotti e Fuksas; il primo affermava testuali parole:« Non sono d'accordo con Fuksas. Non si può buttare giù un palazzo soltanto perché si dice: è brutto. La bellezza non è l'unico elemento per giudicare: l'architettura è sempre la testimonianza di un'idea più profonda, che va oltre l'estetica. Supera il semplice concetto del bello, del brutto, della forma », in risposta al secondo che aveva manifestato il proposito di intervenire su lo Zen di Palermo, le Vele di Secondigliano e il Corviale di Roma dopo il recente abbattimento di Punta Perotti.
Ora in quest'ultimo caso si parla di abuso edilizio, mentre non vale lo stesso discorso per gli altri tre complessi; visto il proliferare da queste parti di architetti mi sarebbe piaciuto sentire il loro parere. Premetto che non sono pienamente informata sui fatti di Punta Perotti, ma nell'abbattimento generale è compreso un edificio più distaccato rispetto ai palazzoni, che si chiama Palazzo Quistelli, dall'aspetto agghiacciante e molto poco architettonico; non sapendo se anch'esso ha in qualche modo violato le norme, mi chiedo se è necessario abbattere le brutture o si possa in qualche modo tentare di recuperarle e valorizzarle.