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mikadosaim - Bari, Italy

Questo blog nasce un po' per gioco e un po' per sfogo in un periodo non buono della mia vita. Sono nota per quella che comincia tante cose, ma raramente le porta a termine, per pigrizia o forse per scarsa costanza e impegno. Mi riprometto spesso di cambiare e questo è il mio punto di partenza per un viaggio che non si sa quando finirà , ma a cui chiunque può partecipare per fare insieme anche solo un pezzo di strada o volendo tutto il percorso. Scoprirete una persona sensibile, curiosa, un po' introversa e timida, ma sempre disponibile al confronto e allo scambio di opinioni. Auguro Buon Viaggio a tutti !

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15 aprile 2006

Il mio viaggio della speranza



Sono tornata, ho un mal di testa ininterrotto da più di 24 ore e sto ancora schiumando per il viaggio di ieri: partenza Genova Brignole ore 9:00 a.m. arrivo Bari Centrale ore 10:03 p.m. con pit stop a Roma Termini. Ho assistito a scene selvagge di fiumi in piena di gente che assaltavano Inter City, dal momento che qualsiasi altro treno era già pieno e prenotato; se avessi avuto con me una macchina fotografica o anche solo una videocamera avrei documentato che cos'era ieri la stazione di Roma, e io che pensavo di aver già visto tutto! Nelle prime tre ore e mezza del mio viaggio avevo già avuto il mio bel da fare, o meglio da sopportare, con una deliziosa coppia di fidanzatini ventenni che non hanno fatto altro che sbaciucchiarsi tutto il tempo, senza pause... ho pregato che scendessero il prima possibile, ma niente, solo a Grosseto me ne sono sbarazzata. L'idea di buttarmi dal treno in corsa mi ha sfiorato più di una volta, non solo ero chiusa in uno scompartimento senza possibilità di fuga a sorbirmi le manifestazioni amorose dei due noncuranti amanti, ma mi tormentava l'idea che nella seconda tappa sull' Eurostar, in cui non ci sono divisioni ma si sta tutti appassionatamente insieme, il mio sonno sarebbe stato sicuramente interrotto e turbato dalla vasta gamma di suonerie tenute al volume più alto e dalla voglia dei miei compagni di viaggio di parlare ore al cellulare per passare più velocemente il tempo... ed eccolo qui il risultato di questi 5 giorni compulsivi conditi dall'infernale viaggio di ritorno, un mal di testa insistente di cui non riesco a liberarmi nonostante l'abbia bombardato di gocce di Novalgina!

A costo di passare per bigotta, che non sono, io mi chiedo dove inizia e dove finisce la libertà altrui di comportarsi in qualsiasi situazione come se si fosse da soli incuranti di chi ci sta accanto e in quale momento io ho il diritto di ribellarmi alla mancanza di rispetto nei miei confronti; non sono a favore delle effusioni in pubblico, soprattutto di quelle da cui è impossibile sottrarsi e bisogna mal volentieri assistervi impotenti perché altrimenti si rischia di essere tacciati di essere bacchettoni.

A proposito, finalmente posso fare i miei complimenti alle Ferrovie dello Stato che, dopo anni di ritardi e bonus accumulati, hanno spaccato il minuto!


posted by mikadosaim at 19:35 | Permalink |

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Comments for Il mio viaggio della speranza
non viaggio spesso in treno se non per spostamenti brevi e certamente non nelle giornate "calde" delle partenze... ma quando sono treno vengo colto da una inedita insofferenza per i miei simili ! un pò sono irritato perchè non mi consentono di fare la cosa che solitamente non riesco a fare, ovvero leggere... è anche vero che sono anche curiosamente attirato dalle chiacchiere tra le persone e per lo stesso motivo di cui in un post precedente, resto a immaginare le situazioni di cui si parla intorno a me... concordo che in treno fare conversazioni al limite del privato può dare fastidio e tanto più offire ai vicini uno spaccato della propria vita può apparire indiscreto... immagino che mi sarei imbarazzato anche io di fronte a una coppia la cui conversazione era intercalata da smack e pciù pciù... ah, non ti sentire bacchettona e bigotta, sei solo una persona educata... saluti...

Fortuna che il treno ha spaccato il minuto. Chissà dove sarebbero potuti arrivare i due piccioni di Povia se il treno avesse avuto una mezz'ora di ritardo. Comunque, pomiciate a parte, dovrebbe esserci una regola che vieta le suonerie nei treni e punisce con una multa chi parla a voce alta(quest'ultima cosa peraltro è molto arbitraria). Non capisco perchè mettono queste regole e poi non c'è mai nessuno che vigila affinché vengano rispettate. Dovrebbero, per cominciare, almeno lanciare un avviso ogni volta che ripartono da una stazione. Una cosa simile a quella spaccatura di balle che ti ricorda in ogni dove di obliterare il biglietto.

Io purtroppo sul treno ci salgo spesso,sia per viaggi brevi che su lunga percorrenza e negli ultimi anni ho sviluppato un'insofferenza totale verso gli altri;è vero che in un post precedente ho detto che sono una curiosa, mi piace ascoltare i discorsi altrui(sempre che siano interessanti,altrimenti mi cascano le braccia!),ma non esserne coinvolta in prima persona, quindi spero sempre che nessuno mi rivolga la parola quando salgo in treno.Una delle ultime volte stavo facendo un pezzo di viaggio insieme ad una mia amica e un signore,sentendoci parlare, si è intromesso nel discorso e dopo avermi chiesto da dove venissi ha iniziato a menarmela perchè non mi si sentiva l'accento barese.Invece di dire grazie!Per lui era un problema, mi ha consigliato di fare pace col mio idioma,ho cercato di spiegargli che non ci ho mai litigato, semplicemente non ho mai avuto un accento forte.Ho scoperto che quella che per me era una grande fortuna, per il signore in questione era come non avere un luogo di provenienza perchè un dialetto dà colore ed espressività alle frasi,a lui piaceva così tanto quando il suo portiere foggiano gli parlava nel suo dialetto!Non ho gradito molto la sua ingerenza, anzi non l'ho gradita affatto, anche perchè non è stato solo un consiglio, ma un'insistenza...io l'ho sempre detestato l'accento barese, vi posso giurare che parlato da una donna risulta cacofonico e sgradevole e poi se sono cresciuta senza esserne influenzata, perchè mai dovrei farmene una colpa!

Frankie, sugli Eurostar purtroppo c'è l'avviso ogni volta di abbassare le suonerie e di andare a parlare sulla piattaforma nel caso di chiamata, ma se tanto nessuno lo rispetta qui oltre che di danno si parla anche di beffa!
Il problema sta nella scarsa educazione della gente.

In Gran Bretagna ci sono le carrozze dove è vietato usare i telefonini. In Gran Bretagna.

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