Dopo essere stata messa k.o. tutta la giornata di ieri da un'intossicazione alimentare non ben definita o molto più probabilmente dalla bassa pressione dovuta al caldo di questi giorni, e dopo aver appurato che la legge « chi fa una cosa a capodanno la fa tutto l'anno » si sta avverando con mio sommo rammarico, torno a scrivere di scandali.
In prima pagina, sul Corriere della Sera, c'è pubblicizzato il nuovo libro di Aldo Busi, forse c'era già da tempo, ma me ne sono accorta solo stamattina, soprattutto per il sublime titolo « bisogna avere i coglioni per prenderlo nel culo ». Non mi meraviglio, conoscendo il soggetto, più come personaggio che come autore, ma un po' mi sento infastidita.
Passo alla pagina Spettacoli e leggo del nuovo tour di Madonna e della sua nuova trovata per attirare l'attenzione, farsi crocifiggere su una croce di metallo con una corona di spine che le cinge la testa. Continuo a leggere l'articolo, ci si chiede qual è la reazione della Chiesa ( ma quale dev'essere, deve prendere una posizione di condanna, altrimenti non svolgerebbe il suo compito e non sarebbe in linea con la sua tendenza ultra-conservatrice ), ma il giornalista fa un ritratto benevolo della cantante che sa mescolare sapientemente sacro e profano e che si fa portatrice di temi di pace e tolleranza. Di che mi stupisco? Madonna è stata da sempre la donna dello scandalo, basti pensare al nome che si è scelta, ma pensavo che avesse accantonato il ruolo di "cattiva ragazza" per scegliere una vita più tranquilla, nella campagna londinese, circondata da marito e figli, dando un'immagine di sé più curata, meno sotto i riflettori e più pacata. Ma si vede che per fare il suo mestiere e per rimanere sulla cresta dell'onda, non basta avere una bella voce e tirare fuori un bell'album nonostante i 47 anni suonati e un fisico che non li dimostra, bisogna continuare a fare scalpore, a sollevare rumore. E' giusto che i personaggi più in vista, proprio per la loro posizione, debbano farsi portavoce di temi sociali importanti e debbano scuotere le coscienze dei loro fan, ma piantiamola con "il fine giustifica i mezzi".
Ne ho abbastanza dei personaggi famosi che scoprono la loro religiosità e non fanno che parlarne al mondo cercando di convertire tutti, vedi Madonna stessa seguace della Kabbalah, vedi un Tom Cruise sempre più rimbecillito da Scientology ( le sue uscite si commentano da sé ), vedi una nostrana Claudia Koll redenta che oramai è tutta casa e chiesa. A suo tempo fu Richard Gere col buddhismo e dietro a lui una schiera di gentaglia in fissa per la filosofia orientale, viaggi in Tibet e riscoperta di tutto ciò inerente al Dalhai Lama . Tutto questo ha ben poco di religioso, sono solo mode passeggere e i messaggi veri che ci possono essere dietro si perdono come echi d'infinito, sepolti dalla spettacolarizzazione e dal voler a tutti i costi suscitare scandalo.