Il difetto di noi italiani, o forse solo di noi meridionali, è che ci lamentiamo sempre e di tutto. E' una costante, non ci va mai bene niente, un esempio concreto è il fatto che non abbiamo fatto altro che lamentarci tutto l'inverno per il freddo, "E' troppo rigido, non siamo abituati a queste temperature a queste latitudini, non si è mai visto un inverno così dal '44, ma quando arriva la primavera, e la primavera quest'anno non arriva perché le rondini non si fanno ancora vedere, ma vedi se ad aprile inoltrato devo ancora portare le calze di lana e i maglioni" e via dicendo una sfilza lunga chilometri di luoghi comuni e piagnistei. Ora che le temperature sono in aumento, si comincia col nuovo tormentone "Fa troppo caldo, sembra di essere già in piena estate, vien voglia di andare al mare e invece si sta qui a sudare e a lavorare, soffoco per l'afa, ci sono 40 gradi all'ombra, ma è l'umidità che è del 70% e si fa sentire, i vestiti ti si appiccicano addosso"... io sono esattamente così, detesto il freddo perché lo patisco troppo, passo i mesi invernali con i lacrimoni agli occhi per via delle mie estremità congelate, a volte rischio che le mie dita dei piedi mi vengano amputate perché ne perdo la sensibilità, quest'anno al loro posto mi ritrovavo i piedi di Gollum, gonfi, rossi e dalla forma appiattita, orribili! Ho pensato di ricorrere alla chirurgia plastica per ridurre la lunghezza delle dita e nel frattempo, mentre mi ricoprivo di strati di lana e giravo per casa col plaid che mi avvolgeva nel suo caldo abbraccio ingurgitando ettolitri di the, invocavo il sole e il bel tempo... e ora che sono arrivati... detesto uscire di casa ed essere investita dall'aria pesante e calda, vorrei una leggera brezza fresca, un alito di vento che non mi dia l'impressione di un phon gigantesco puntato nella mia direzione, insomma, una via di mezzo, non chiedo tanto, solo che non si passi da un eccesso all'altro... è proprio vero che non esistono più le mezze stagioni!