Poiché da quando sono stata via a oggi non è successo niente di che nel panorama nazionale, giusto l'elezione dei Presidenti della Camera e del Senato e nell' odierna giornata quello della Repubblica e lo scandalo nel mondo del calcio che ha travolto i dirigenti della Juventus (a tal proposito vorrei aprire una breve parentesi), direi che posso continuare le mie impressioni sul viaggio in Grecia... ancora?!? Bhè sì, che pensavate per caso fosse finita?
Apro e chiudo la breve parentesi: vorrei che per una volta non ci fossero eccezioni, neanche davanti alla squadra più amata d'Italia e valesse il "La legge è uguale per tutti". Mi sconvolgo sempre quando i fatti sono sotto gli occhi di tutti, tutti sanno, ma ci si può scandalizzare solo quando escono fuori prove e indagati. Ora, non per essere pedante e non voglio neanche entrare nel merito delle questioni, ma la squadra del Genoa è stata penalizzata tutta per i traffici del suo Presidente e ha pagato con la retrocessione in C (neanche in B) più penalizzazione di non so quanti punti perché il losco Preziosi era un personaggio scomodo nel mondo del calcio. Che molti si parino dietro la scusa che tanto lo fanno tutti non è e non deve essere una scusante né un incentivo perché episodi del genere di corruzione nel mondo dello sport continuino. Una punizione adeguata dovrebbe essere presa per scoraggiare altre società ad adottare gli stessi sistemi. Non sono di parte, lo dico apertamente, sono simpatizzante milanista, ma non mi stupirei se un giorno fossero indagati anche i suoi dirigenti... punizione senza attenuanti, fine della parentesi.
Tornando a noi, quando sono sbarcata col traghetto a Patrasso e ci siamo diretti in macchina verso l'aeroporto di Atene, la prima cosa che mi ha lasciata interdetta sono state le strade o autostrade greche, a un'unica corsia affiancata da quella di emergenza tranquillamente usata come seconda corsia. Ai suoi bordi spiccavano file di cippi funerari, non mi sono stupita! Pur avendo pagato nel tratto di poco più di 200 km circa 3 pedaggi, direi che le condizioni stradali sono penose... però non appena si arriva nei pressi della capitale si vede che i lavori per le Olimpiadi 2004 hanno dato i loro frutti. Mi sembra giusto, la desolazione intorno ad un'isola perfetta. Sulla via del ritorno abbiamo avuto modo di sperimentare i nuovi metrò fino al girone dantesco del Partenone: fiumi di gente in fila, sbarcati a vagonate dalle navi crociera e riversatisi all'Acropoli che svetta su una distesa di case a perdita d'occhio... cosa penserebbero i grandi ateniesi dell'epoca di Pericle dei loro contemporanei? E' quello che mi sono chiesta per tutto il viaggio, dov'è il fasto dell'antico popolo, cos'è rimasto della patria della filosofia, culla di grandi personaggi che hanno fatto la storia, dove sono finite le passeggiate nel Peripatos per apprendere e imparare? Sembra che nulla di ciò che c'è oggi ricordi vagamente ciò che è stato, solo colonne millenarie ancora in piedi a sfidare il tempo e a sorreggere il peso dei loro anni.
Da Kos come prima tappa ci siamo diretti verso la Turchia, l'intenzione era quella di andare alla scoperta di anfratti e insenature della costa, ma il nostro viaggio si è dovuto fermare alla dogana, dove i controlli non ci hanno permesso di proseguire poiché uno del nostro equipaggio come unico documento di riconoscimento aveva la patente, per cui per tutto il resto della vacanza è stato soprannominato "Il clandestino". Conoscevo la Grecia classica, ma devo dire che ho subito il fascino delle sue isole, così brulle e montuose che si stagliano a centinaia immerse in un mare di un azzurro intenso e trasparente. Le abbiamo girate in lungo e in largo su dei motorini affittati, come al solito essendo donna sono stata esautorata dal poterne guidare uno tutto mio, nonostante gli anni di pratica a Genova su un 150 senza patente... ma dopo che attraversando la strada a piedi sono riuscita a scivolare su del brecciolato devastandomi un gomito, ho pensato che è stato meglio così! L'unica pecca è che tutte queste perle non sono immuni da un dilagante abusivismo edilizio, nuovi cubotti spuntano anche nelle piccole isole vergini di circa 50 abitanti. Il mio soprannome è stato "Martacercapapà" per via della continua apprensione per il genitore, il mio compito era evitare che si perdesse immerso nei suoi pensieri senza rendersi conto di ciò che gli stava attorno... ho dovuto così giustificare il ruolo di figlia, moglie e suocera in tutt'uno ed essere derisa da tutti, ma alla fine mi hanno riconosciuto la durezza del mio lavoro.
Andare a vela è un'esperienza inebriante: sentire sulla pelle il vento e gli schizzi d'acqua, emozionarsi ogni volta che vengono spiegate le vele e sentire la barca che si piega tutta d'un lato per prendere meglio le onde, filare sul mare senza neanche accorgersene, ognuno collabora, è un gioco di squadra e di coordinamento, sbaglia uno, sbagliano tutti... certo se vedete quegli equipaggi candidamente vestiti di bianco, diffidate, è un colore immettibile!