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mikadosaim - Bari, Italy

Questo blog nasce un po' per gioco e un po' per sfogo in un periodo non buono della mia vita. Sono nota per quella che comincia tante cose, ma raramente le porta a termine, per pigrizia o forse per scarsa costanza e impegno. Mi riprometto spesso di cambiare e questo è il mio punto di partenza per un viaggio che non si sa quando finirà , ma a cui chiunque può partecipare per fare insieme anche solo un pezzo di strada o volendo tutto il percorso. Scoprirete una persona sensibile, curiosa, un po' introversa e timida, ma sempre disponibile al confronto e allo scambio di opinioni. Auguro Buon Viaggio a tutti !

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24 aprile 2006

Challenger sì o Challenger no?



Ieri mi avventuravo per i monti lucani in gita e in macchina ripercorrevo con la mente le immagini di tutti i porti di mare che ho fotografato. Era un controsenso, il paesaggio si apriva in una distesa di colline verdi e io rievocavo il mare, le banchine, le file ordinate di alberi alti delle barche ancorate pronte per salpare e la mia voglia di imbarcarmi sulla prima in partenza per una destinazione qualsiasi. Il mio richiamo per i porticcioli è sempre stato molto forte, ovunque sia andata, in qualsiasi città di mare sia stata, ne ho sempre fotografato il porto e non dimenticherò mai quello di Mar del Plata in Argentina in cui mi si è stagliato dinanzi un enorme cimitero di navi, ammasso di ferraglia arruginito lasciato lì in balia delle onde senza una meta finale dopo aver solcato chissà quanti oceani. Quando ho studiato le storie degli oceanografi e dei naturalisti più famosi, ho sempre sognato ad occhi aperti le avventure sul maestoso veliero Challenger o il giro del mondo sul Beagle con Charles Darwin durato quasi un lustro, ho sentito l'intenso desiderio di fare un'esperienza simile, ma i miei sogni si sono sempre immancabilmente infranti con la voglia dall'altra parte di costruirmi una famiglia, il mio porto sicuro, la concretezza di un impegno costante e dei doveri verso un uomo ed i figli. Forse ho perso troppo tempo, il momento in cui avrei potuto farlo è passato ed io non l'ho colto e forse rimarrò una donna dilaniata da due aneliti così in antitesi e così inconciliabili allo stesso tempo. Il mondo d'oggi corre troppo veloce e io non riesco a stargli dietro.


posted by mikadosaim at 11:30 | Permalink |

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Comments for Challenger sì o Challenger no?
non conosco le esplorazioni dei grandi navigatori, ma capisco e qualche volta mi faccio rapire anche io dalla malinconia dei rimpianti... convivere con quanto non si è riuscito a fare, ma si è desiderato fortemente, in alcuni momenti ci rende particolarmente fragili specie quando i flash di alcuni momenti irrompono inaspettati nella vita quotidiana... ho sempre pensato che ci sia UN tempo per tutto, ma ogni tanto vengo colto dal dubbio che ci sia sempre tempo per tutto e le mie certezze tremano... d'altra parte sono stato sempre convinto che il famoso treno passi almeno due volte ma questa può essere una illusione che serve solo a dare al rimpianto un'immagine meno malinconica... cercando di non farci piegare dalle cose quotidiane, il tempo scorre e qualche volta corre più veloce della nostra buona volontà... non so se ho mai avuto una chance o se l'ho cercata, non so se il mio desiderio di una esperienza all'estero è destinato a rimanere talem ma sono pronto a ogni giorno a fare i conti con tutto ciò che mi rende felice e correre correre correre in direzione opposta a ciò che mi rende infelice... per fortuna non sono solo e per fortuna sono fortunato ad avere una persona straordinaria accanto...
saluti...

“Non so cosa dirvi davvero.[...]
Sapete col tempo, con l’età tante cose ci vengono tolte ma questo fa… fa parte della vita.
Però tu lo impari solo quando quelle cose le cominci a perdere e scopri che la vita è un gioco di centimetri. E così è il football.
Perché in entrambi questi giochi, la vita e il football, il margine d’errore è ridottissimo. Capitelo …
Mezzo passo fatto un po’ in anticipo o in ritardo e voi non ce la fate. Mezzo secondo troppo veloci o troppo lenti e mancate la presa. Ma i centimetri che ci servono sono dappertutto, sono intorno a noi, ce sono in ogni break della partita, ad ogni minuto, ad ogni secondo.
In questa squadra si combatte per un centimetro. In questa squadra massacriamo di fatica noi stessi e tutti quelli intorno a noi, per un centimetro. Ci difendiamo con le unghie e con i denti per un centimetro.
Perché sappiamo che quando andremo a sommare tutti quei centimetri, il totale allora farà la differenza tra la vittoria e la sconfitta, la differenza tra vivere e morire.
E voglio dirvi una cosa: in ogni scontro è colui il quale è disposto a morire che guadagnerà un centimetro.
E io so che se potrò avere un’esistenza appagante sarà perché sono disposto ancora a battermi e a morire per quel centimetro. La nostra vita è tutta lì. In questo consiste, e in quei 10 centimetri davanti alla faccia.

Ma nessuno può obbligarvi a lottare! Dovrete guardare il compagno che avete accanto, guardarlo negli occhi. Io scommetto che ci vedrete un uomo determinato a guadagnare terreno con voi. Che ci vedrete un uomo che si sacrificherà volentieri per questa squadra, consapevole del fatto che quando sarà il momento voi farete lo stesso per lui.
Questo è essere una squadra, signori miei!
Perciò … o noi risorgiamo adesso, come collettivo, o saremo annientati individualmente.
E’ il football ragazzi! E’ tutto quì."

Da "Ogni maledetta Domenica" diretto da Oliver Stone e interpretato da un magistrale Al pacino doppiato da un altrettanto magistrale Giancarlo Giannini.
Ogni volta che rivedo questo pezzo mi viene la pelle d'oca..
Dopo ciò che ha scritto Nim, che quoto pienamente, si poteva scrivere solo questo di più.

io credo che ci siano treni in continuazione, ognuno porta in direzioni diverse e molto spesso imprevedibili al momento in cui prendiamo quel treno.
Certo, per ogni treno che prendiamo non sapremo mai cosa sarebbe successo se invece ne avessimo preso un altro. Ma meglio prepararsi a cogliere il prossimo treno invece che pensare a come sarebbe stato se...
Non vorrei però enfatizzare troppo questa storia delle occasioni cercate o perdute.
Vorrei invece sottolineare che certe volte mi sembra sottovalutato il pensiero che certi treni si possono prendere anche insieme ad altri... non è detto che bisogna essere soli quando si sale sul treno.
Per esempio nel vostro caso penso che una lunga avventura nel mondo, o una esperienza all'estero, se questo volete, potrebbe essere intrapresa insieme. Nè sarebbe in contrasto coi desideri di stabilità e famiglia. Tutt'altro.

Trovo giustissime le vostre considerazioni, però ci tengo a puntualizzare che innanzitutto non parlo di occasioni o treni persi, visto che in realtà non mi sono mai passati davanti...sono mie fantasie, non credo si facciano neanche più viaggi esplorativi lunghi anni su navi! Di esperienze all'estero se ne parlerà volentieri e per quelle ci sono ampie possibilità, per il mio sogno un po' meno, a meno che non mi fidanzi con un capitano di marina!!!
E' solo che non vorrei mai avere rimpianti, non vorrei guardarmi un giorno inietro e dire"Ho sacrificato questo per qualcos'altro" e soprattutto non vorrei trovarmi nella condizione di fare bilanci in negativo...credo sia un po' il timore di tutti.
Frankie, grazie della citazione, ma la sapevi a memoria?!?

Eheh.. francamente non la ricordavo tutta solo qualche passo.. ma leggendo iil tuo post e la risposta di nim mi è torbta in mente per cui sono andato a recuperarla su internet..
Se poi riesco a trovare anche le norme che regolano i diritti di copyright per i film, prossimamnete ti saprò dire anche se la pubblicherò nel mio blog, almeno l'audio. E' veramente emozionante ascoltarla dalla voce di Giannini.

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