Frequento i giardinetti della mia città ogni giorno, anche più volte al giorno se capita, e mi fermo ad osservare tutti i personaggi che incontro: si va dal luogo di ritrovo per tutte le polacche/estoni/dell'est che si sono riversate negli ultimi anni in Italia in qualità di badanti per i nostri anziani e che hanno sostituito le vecchie mauriziane/marocchine/indiane, ai vecchietti in pensione che si danno appuntamento sulle panchine per giocare a carte - qualcuno arteriosclerotico ti urla qualcosa in barese, accenna al fatto che il cane non dovrebbe andare senza guinzaglio libero nel prato, che il prato è di tutti e così via, faccio finta di non capire -, s'incontrano ancora le coppie di 18/25/30 anni ( crescita esponenziale in virtù del fatto che è sempre più difficile andare via di casa presto ) che non avendo altri luoghi dove andare si rilassano avvinghiati l'uno all'altro limonando ( lo so che è obsoleto, ma non sono più aggiornata su espressioni e modi di dire giovanili ) e palpeggiandosi, senza badare a chi gli sta intorno; ci si incontra/scontra con altri padroni di cani più o meno simpatici con cui si scambiano due parole se si ha voglia o se ne ha il cane, c'è sempre quella con la faccia da stronza sempre incazzata che non ti sorride neanche se le viene una paresi facciale, mi si può obiettare che neanch' io ispiro simpatia, che me ne sto sulle mie, ma per me è una questione di timidezza e riservatezza, lei invece è corrosa dalla sua stessa acidità, lo si vede anche da come tratta il cane, per non parlare di quelli che si presentano con i loro cuccioli nuovi di zecca, bellissimi, di razza e il primo pensiero che mi sfiora la mente è " quanti giorni ci vorranno prima che vengano abbandonati sulle strade?"... più in là c'è il reparto giostrine con le mamme che portano a frotte i bambini a sbucciarsi le ginocchia sull'asfalto, meglio, il dolore li fortifica e poi ci sono loro, gli uomini soli, che gliela si legge negli occhi la loro solitudine, perché sono seduti con lo sguardo perso nel vuoto, triste, di chi non sta aspettando nessuno. E' la paura che attanaglia la società odierna, quella di passare il resto dei nostri giorni soli, senza un/una compagno/a , fioccano siti internet d'incontri, l'altro giorno mi è capitato di vedere in tv uno spot della Meetic, s'inizia con la chat e poi si finisce col trasferire i desideri virtuali nella realtà senza trovare corrispondenza tra le due. Persino il mondo dell' editoria ha iniziato a dare rilevanza al nuovo target emergente, donne over 40 divorziate: è nato un nuovo giornale RD Ricominciare Donna che si dovrebbe rivolgere a tale pubblico. Tra gli stessi giovani, conosco coppie di persone che stanno insieme pur non stando bene, ma continuano la loro routine per paura di rimanere soli e in fondo sperano di incontrare presto qualcuno che gli faccia battere di nuovo il cuore, per passare da una storia all'altra senza aver bisogno di metabolizzare, senza dover passare quel periodo buio della solitudine. Qualcuno dice che essere single ha il suo fascino, può essere vero fino a quando hai ancora 30-40 anni, ma in fondo credo che nessuno auspica ad una vecchiaia senza che ci sia qualcuno di cui prendersi cura e che faccia lo stesso con te.