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mikadosaim - Bari, Italy

Questo blog nasce un po' per gioco e un po' per sfogo in un periodo non buono della mia vita. Sono nota per quella che comincia tante cose, ma raramente le porta a termine, per pigrizia o forse per scarsa costanza e impegno. Mi riprometto spesso di cambiare e questo è il mio punto di partenza per un viaggio che non si sa quando finirà , ma a cui chiunque può partecipare per fare insieme anche solo un pezzo di strada o volendo tutto il percorso. Scoprirete una persona sensibile, curiosa, un po' introversa e timida, ma sempre disponibile al confronto e allo scambio di opinioni. Auguro Buon Viaggio a tutti !

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16 maggio 2006

Della tresca e del tradimento


E' più forte di me, me lo sono portato dentro per più di una settimana, ma non resisto, sono donna e per questo amante del gossip e dello spettegolamento, per cui faccio ammenda verso coloro a cui non piacciono questi argomenti e la butto lì: in barca secondo me c'era la tresca! Mi spiego meglio, pensavo di essere la solita maliziosa che voleva vedere il marcio dove non c'era, ma visto che alla fine del mio viaggio confrontandomi con mio padre siamo arrivati alle stesse conclusioni, o siamo tarati di famiglia oppure qualcosa c'era veramente. Essendo il nostro capitano, come già ho avuto modo di dire, un uomo ancora affascinante ed essendo cosciente della cosa, si divertiva molto a fare il piacione e il simpaticone un po' con tutte, ma con una l'atteggiamento era più evidente e accentuato... sia chiaro, in realtà non è successo niente e molto probabilmente non succederà mai, però tra i due c'era una particolare intesa, guarda caso quando si usciva lei era sempre seduta accanto a lui, sul motorino andavano sempre insieme, "Dov'è lui?", "Dov'è lei?" e così via... dicesi che lei frequenti con costanza da circa 3 anni tutti i suoi corsi, senza saltarsene uno, il che sarebbe una prova indiziaria non trascurabile... conclusioni: lei è innamorata di lui, lui lo sa e ci gioca, ma è felicemente (?) sposato con figli. Allora io mi domando come sempre: qual è il limite da non valicare affinché non si cada nella tentazione del tradimento? Cioè, va bene che giuridicamente se ne può parlare solo se è stato consumato, ma giocare sul filo del rasoio, tenere all'amo qualcuno di cui si conoscono le debolezze o quanto meno sono palesi a tutti, non è corretto, nei confronti della moglie in primis, quanto in quelli della gentil pulzella che aspetta un segno tangibile della disponibilità a poter oltrepassare quella linea e passa i suoi giorni sospesa in un limbo senza dimensione. Io, la cui gelosia non è ancora proverbiale, fossi al posto della consorte avrei già dato in escandescenze anche solo per il modo di fare... il genere femminile viene spesso e volentieri imputato per essere asfissiante e paranoico verso i propri compagni ( è inutile che annuite con la testa, vi vedo! ), ma allora spiegatemi, o voi maschietti che frequentate il mio blog, fino a che punto una donna deve sopportare le vostre manie di protagonismo e del voler essere al centro dell'attenzione del gentil sesso in maniera poco rispettosa nei suoi confronti? E il vostro atteggiamento amichevolmente affettuoso verso altre donne è sempre giustificabile e giustificato, oppure a volte abbiamo il diritto di essere esasperate ed esasperarvi? E soprattutto,se siete fraintendibili o siete stati fraintesi, noi come ci dovremmo comportare?


posted by mikadosaim at 21:11 | Permalink |

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Comments for Della tresca e del tradimento
Signore e Signori della giuria e Signori della Corte, per ciò che concerne il presente post mi appello al Quinto Emendamento e alla facoltà di non rispondere!

No, Frankie-yu, questa non me la dovevi fare... proprio da te, che per hobby fai il deejay, una risposta me l'aspettavo... più che altro perchè sei sempre a contatto con la gente e conoscendo il mondo femminile, qualche proposta piccante l'avrai ricevuta. O forse i miei sono solo preconcetti... ma se anche fosse, non mi interessa sapere come ti sei comportato tu nella situazione, vorrei solo sapere come dovremmo comportarci noi donne ufficiali e quanto abbiamo da temere veramente.
Cioè, sarebbe meglio mettersi una fetta di prosciutto davanti agli occhi, far finta che i fatti non sussistano, chiudere le orecchie nonostante i nostri campanelli d'allarme suonino all'impazzata ed essere sempre carine e accoglienti oppure un fondo di veridicità nelle nostre "menate" c'è e abbiamo ragione a tenervi musi lunghi giorni? Io sono comunque dell'idea che il nostro sesto senso sia più infallibile del fiuto di un cane anti-droga...

ok.. allora pranzo e poi ti do una risposta.. ;-)

Credo che il limite che ognuno di noi non debba superare sia quello imposto dal prorpio partner. Se si sa che certi atteggiamenti possono dar fastidio allora sarebbe bene evitarli. Poi naturalmente anche l'altra metà dovrebbe comunque abbassare un po la soglia della tolleranza qualora questa fosse molto più alta di quella del compagno. Ritengo insomma che la chiave di tutto sia conoscersi bene reciprocamente e comunque essere opportunamentee flessibili e trovare un compromesso.
Non ci si può mostrare estremamente scortesi nei confronti anche di chi tenta un approccio solo perchè si è già accompagnati. Come dire.. domandare è lecito, rispondere è cortesia. Gentilmente si declina "l'offerta" e si evita di fare figure barbine e tagliarsi fuori socialmente. In parole povere, non posso fare la figura dello stronzo solo perchè la mia compagna non tollera che qualcun'altra si accosti a me. Dopo tutto se succede alla mia compagna lei non ci pensa comunque due volte a declinare "l'invito" non prima però di aver regalato un sorsiso di cortesia. Quello stesso sorriso all'uomo solitamente costerebbe parecchio caro..

Ad ogni modo, da come hai raccontato la vicenda, la storia del tuo capitano secondo me va molto oltre il semplice "scambio di cortesia"..

Sono d'accordo con te su tutto, ma applicare nella realtà di ogni giorno queste semplici regole risulta molto difficile, anche perchè non essendo nate con le istruzioni per l'uso e non essendoci situazioni sempre assimilabili, le cose si complicano anche quando ci si conosce molto bene... io, per esempio, non sopporto quando il linguaggio specifico che esiste tra me e il mio partner e che definirei "nostro", viene traslato in qualche modo in conversazioni con altre donne, è una cosa che mi irrita molto, ma dopo averlo detto e ripetuto, non ho sortito molti effetti...
Comunque sì, direi che il caso del capitano era ben oltre i limiti tollerabili del buon senso...

il buon frankie si mantiene su una posizione da democristiano equidistante ma in fondo è anche la mia posizione... solitamente i limiti di tolleranza sono imposti dalle gentili signorine con cui abbiamo la fortuna di accompagnarci e a quelli dobbiamo attenerci... ho numerose amiche per le quali sono un'amica e una confidente e per fortuna questi rapporti riesco a mantenerli inalterati grazie all'intelligenza di chi mi è accanto e grazie alla profonda chiarezza delle relazioni...
con le persone nuove mantengo rapporti cordiali com'è mia consuetudine ma finora non è capitato di essere oggetto di attenzioni equivocabili...
è vero che può dare fastidio utilizzare il medesimo linguaggio della coppia in altri tipi di relazioni amichevoli, ma credo di aver imparato dopo qualche segnalazione...
è altrettanto vero che generalmente il nostro livello di tolleranza è diverso dal vostro, diciamo che siamo più accondiscendenti e che forse, ripeto forse, si dovrebbe cercare un livello più equilibrato per evitare scontri inutili...
e poi fondamentalmente, c'è solo bisogno di fiducia...
se avessi potuto mi sarei appellato anche io al quinto emendamento, con la formula delle audizioni nelle commissioni d'inchiesta americane: non ricordo...
saluti...

Io glielo avrei buttato senza pietà.
Tanto voi donne dite e dite poi vi piace pure a voi, oh se vi piace.

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