Da mesi oramai sui media di tutto il mondo, le parole che più echeggiano sono pandemia, virus H5N1, mutazione del virus... e giù numeri e cifre di decessi umani e di volatili uccisi dall'aviaria o per mano dell'uomo in via preventiva.
Ogni giorno si compila il bollettino di guerra, si segna con una bandierina su una mappa il paese in cui è arrivato, si agitano le masse, si fa crollare il mercato del pollo e nessuno che pensa a questi poveri uccelli decimati da quella che io considero la loro peste bubbonica. Sono un'animalista convinta e mi rincresce per queste creature, ma il Signore mi deve spiegare perché ha risparmiato i piccioni da questa sciagura. Dico io, proprio i più numerosi, i più scassaballe, i più tubanti che imbrattano le nostre città e i nostri monumenti con i loro escrementi dovevano essere salvati?!?
Sì, lo so, anch'io una volta ho cercato di preservare la loro specie; una giovane e inesperta mamma aveva deciso di deporre un paio di uova in una fioriera sul mio balcone e non solo questa era troppo esposta al sole, ma per via della presenza del mio agguerrito felino, il povero piccione riusciva a covare solo poche ore al giorno,alla fine ci ha pensato la mia di mamma a sbarazzarsi di tutto ( non vi dirò in quale modo, troppo crudele ) quindi niente più pulcini.
Ma ora, dopo che questi animali sono stati la fonte ispiratrice della più stupida canzonetta ( o dovrei dire filastrocca? ) vincitrice del Festival di Sanremo, io non voglio più vedere né piccioni né Povia coi suoi paragoni da quattro soldi e i facili sentimentalismi.