Lo confesso, ma non mi punite, venerdì sera ho guardato Stranamore. Vorrei dirvi che mi sono immolata per dovere di cronaca, o per spingermi ai confini del trash, ma la pura verità è che ero alla frutta e dovevo immedesimarmi con qualcuno. Eh sì, perché se da una parte mi scompiscio dalle risate guardando i filmati ciclostilati, tutti assomigliantisi, in cui l'incipit è sempre " Amore (o nome del tizio a cui è destinata la registrazione ), guarda cosa sono arrivato/a a fare, se sono qui davanti alle telecamere e davanti a milioni di italiani ( ma dove?, qui ci sono solo io e i disgraziati in studio ) , è perché non posso più vivere senza te ...", il tutto condito da singhiozzi, singulti e lacrime a volontà, dall' altra, quando sono particolarmente fragile e vulnerabile, sono vittima dell'empatia che mi porta a stabilire un filo conduttore tra me e l'interessato e finisco col vivere le sue sensazioni come se fossero le mie emozioni e giù in lacrime anch'io...
Sono pazza? Forse, io direi che al limite sono eccessivamente sensibile e ho una certa dose di masochismo nell'andare a cercare volontariamente queste situazioni. Ritornando al programma, quest' anno non sarebbe dovuto andare in onda, forse sarebbe stato meglio che fosse morto col suo conduttore storico, Alberto Castagna, per rispetto nei suoi confronti o perché nessuno avrebbe potuto raccoglierne l'eredità e portarlo ai suoi stessi livelli; non che lo considerassi il re degli anchormen, ma la logica dello " Show must go on " non può e non deve valere sempre, ci sono momenti in cui una trasmissione che va avanti imperterrita dal 1994 necessita di chiudere i battenti, anche solo per impedire a me di soffrire ancora!