Se da un lato il mestiere del doppiatore può essere molto divertente ( io mi immagino sempre le risate che si fanno Tonino Accolla e compagni quando entrano in sala registrazione per dare vita alle voci italiane de I Simpson o tutti coloro che doppiano gli attori delle sit-com americane ), dall'altro è imbarazzante. Quale può essere la faccia di colei che è indicata per prestare la voce alla coniglietta di playboy che racconta la sua vita da fidanzata di Hugh Hefner o colui che deve leggere frasi del tipo " Dai, brava, mangia l'occhio di bue e spremilo fino a riempire il bicchiere! " fingendo entusiasmo e coinvolgimento?!? E già, perché su Sky dilagano irreali reality importati da oltreoceano, che mi auguro non vengano mai presi in considerazione come format in Italia, ciascuno doppiato diligentemente dalle calde voci dei nostri doppiatori. Ma non sarebbe più utile e meno dispendioso mettere degli onestissimi sottotitoli esattamente come fanno con il " David Letterman show " con il doppio vantaggio di impratichirsi con la lingua inglese/americana ?
Ogni tanto mi viene in mente la scena tratta dal film " La bestia nel cuore " con la bravissima Angela Finocchiaro nei panni della direttrice al doppiaggio che ci svela con la sua vivace ironia qualche retroscena gustoso che avviene in sala; alla fine il mestiere dei doppiatori è un mestiere come un altro, ma la loro voce ci regala grandi emozioni al cinema sul grande schermo o in televisione. Chi si può dimenticare dell'inestimabile Ferruccio Amendola a cui per anni abbiamo associato le voci di attori del calibro di Robert De Niro, Al Pacino, Dustin Hoffman o Sylvester Stallone ai tempi di Rocky? Guardo i film e mi aspetto di sentire sempre le stesse voci; rimasi delusa e stranita quando ne " La guerra dei mondi " sentii Tom Cruise con un diverso timbro vocale, lo vedevo ma allo stesso tempo non lo riconoscevo.
Sono assolutamente favorevole al doppiaggio dei big movie o dei telefilm, è impegnativo leggere i sottotitoli e al contempo riuscire ad avere un quadro generale di ciò che sta accadendo sulla scena, si rischia di saltare dei passaggi fondamentali ai fini della trama, ma la scelta dei doppiatori è essenziale per non far perdere tono alle conversazioni, per caratterizzare bene i personaggi e le azioni. Ad esempio, io sono innamorata di Grissom di C.S.I. ( più che di lui, della voce di Francesco Pannofino ), ma riesco ad odiare gli interpreti se trovo sgradevole e troppo caricato il tono vocale, come quello di Scarlett Johansson in " Match point " doppiata dall'eclettica Ilaria Stagni che tra l'altro presta la voce a Bart Simpson, oppure trovo ridicolo - come già citato da nimroth - il doppiaggio caricaturale che si fa delle lingue straniere, fatta eccezione per i casi volutamente comici come Stanlio e Ollio o l'ispettore Clouseau.
Insomma, viva il doppiaggio e i doppiatori italiani, ma facciamo qualcosa per liberare coloro che sono costretti a prestare la voce a sconosciuti personaggi in altrettanti sconosciuti format, costretti a ridere, piangere, improvvisare scenate o atti eroici e ridicolizzarsi pronunciando frasi di un madornale stupidità ( io libererei anche il doppiatore di Ozzy Osbourne nell' omonima serie che, secondo me, si è dovuto drogare per entrare meglio nei panni del cantante! ).