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mikadosaim - Bari, Italy

Questo blog nasce un po' per gioco e un po' per sfogo in un periodo non buono della mia vita. Sono nota per quella che comincia tante cose, ma raramente le porta a termine, per pigrizia o forse per scarsa costanza e impegno. Mi riprometto spesso di cambiare e questo è il mio punto di partenza per un viaggio che non si sa quando finirà , ma a cui chiunque può partecipare per fare insieme anche solo un pezzo di strada o volendo tutto il percorso. Scoprirete una persona sensibile, curiosa, un po' introversa e timida, ma sempre disponibile al confronto e allo scambio di opinioni. Auguro Buon Viaggio a tutti !

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06 giugno 2006

Liberiamo i doppiatori dalla schiavitù



Se da un lato il mestiere del doppiatore può essere molto divertente ( io mi immagino sempre le risate che si fanno Tonino Accolla e compagni quando entrano in sala registrazione per dare vita alle voci italiane de I Simpson o tutti coloro che doppiano gli attori delle sit-com americane ), dall'altro è imbarazzante. Quale può essere la faccia di colei che è indicata per prestare la voce alla coniglietta di playboy che racconta la sua vita da fidanzata di Hugh Hefner o colui che deve leggere frasi del tipo " Dai, brava, mangia l'occhio di bue e spremilo fino a riempire il bicchiere! " fingendo entusiasmo e coinvolgimento?!? E già, perché su Sky dilagano irreali reality importati da oltreoceano, che mi auguro non vengano mai presi in considerazione come format in Italia, ciascuno doppiato diligentemente dalle calde voci dei nostri doppiatori. Ma non sarebbe più utile e meno dispendioso mettere degli onestissimi sottotitoli esattamente come fanno con il " David Letterman show " con il doppio vantaggio di impratichirsi con la lingua inglese/americana ?

Ogni tanto mi viene in mente la scena tratta dal film " La bestia nel cuore " con la bravissima Angela Finocchiaro nei panni della direttrice al doppiaggio che ci svela con la sua vivace ironia qualche retroscena gustoso che avviene in sala; alla fine il mestiere dei doppiatori è un mestiere come un altro, ma la loro voce ci regala grandi emozioni al cinema sul grande schermo o in televisione. Chi si può dimenticare dell'inestimabile Ferruccio Amendola a cui per anni abbiamo associato le voci di attori del calibro di Robert De Niro, Al Pacino, Dustin Hoffman o Sylvester Stallone ai tempi di Rocky? Guardo i film e mi aspetto di sentire sempre le stesse voci; rimasi delusa e stranita quando ne " La guerra dei mondi " sentii Tom Cruise con un diverso timbro vocale, lo vedevo ma allo stesso tempo non lo riconoscevo.

Sono assolutamente favorevole al doppiaggio dei big movie o dei telefilm, è impegnativo leggere i sottotitoli e al contempo riuscire ad avere un quadro generale di ciò che sta accadendo sulla scena, si rischia di saltare dei passaggi fondamentali ai fini della trama, ma la scelta dei doppiatori è essenziale per non far perdere tono alle conversazioni, per caratterizzare bene i personaggi e le azioni. Ad esempio, io sono innamorata di Grissom di C.S.I. ( più che di lui, della voce di Francesco Pannofino ), ma riesco ad odiare gli interpreti se trovo sgradevole e troppo caricato il tono vocale, come quello di Scarlett Johansson in " Match point " doppiata dall'eclettica Ilaria Stagni che tra l'altro presta la voce a Bart Simpson, oppure trovo ridicolo - come già citato da nimroth - il doppiaggio caricaturale che si fa delle lingue straniere, fatta eccezione per i casi volutamente comici come Stanlio e Ollio o l'ispettore Clouseau.

Insomma, viva il doppiaggio e i doppiatori italiani, ma facciamo qualcosa per liberare coloro che sono costretti a prestare la voce a sconosciuti personaggi in altrettanti sconosciuti format, costretti a ridere, piangere, improvvisare scenate o atti eroici e ridicolizzarsi pronunciando frasi di un madornale stupidità ( io libererei anche il doppiatore di Ozzy Osbourne nell' omonima serie che, secondo me, si è dovuto drogare per entrare meglio nei panni del cantante! ).


posted by mikadosaim at 13:25 | Permalink |

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Comments for Liberiamo i doppiatori dalla schiavitù
sono ammirato dai doppiatori italiani... oltre a quelli da te citati, mi piace ricordare oreste rizzini, voce di michael douglas, e la voce di robert redford, di cui adesso mi sfugge l'identità...
da qualche mese ho preso l'abitudine di vedere i film su sky con i sottotitoli e ho trovato molta soddisfazione anche filologica nel sentire le voci originali degli attori...
il doppiaggio dei reality è piuttosto ridicolo e la scelta mi faceva storcere il naso dai tempi dei reportage dall'estero di michele santoro anch'essi doppiati...
un mio desiderio resta quello di ricevere una telefonata da tonino accolla e che mi saluti con un fantastico D'OH!

...impariamo l'inglese e i doppiatori saranno liberi !

Ho i miei dubbi che il grande pubblico riesca a seguire in lingua tutti i vari film e telefilm, ci sono troppi slang o espressioni linguistiche che solo chi ha vissuto all'estero per un periodo potrebbe riuscire a capire.
Io ho seguito la seconda stagione di Lost sottotitolata ed essendo un telefilm molto particolare, sono sicura che mi saranno sfuggiti molti dettagli essenziali per stare a leggere sotto. No, non voglio che i doppiatori smettano del tutto, del resto non tutte le voci originali sono compatibili coi personaggi, sono rimasta delusissima da quella della bionda Calleigh di CSI Miami, una vocina sottile e stridula, da ragazzina. E poi tra i misteri del doppiaggio rientrano anche episodi in cui gli stessi attori italiani vengono doppiati da altre voci ( l'ultimo esempio è stato Pietro Sermonti in "La moglie cinese"), una ragione commerciale ci sarà.

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