Chiedo venia, il mio blog non è mai stato così abbandonato a sé stesso come in questo periodo, ma il fatto che mi sia temporaneamente trasferita a Genova non implicava che avrei potuto cazzeggiare così come accade a casa, anzi!
Vivo in uno stato di profondo isolamento, sarà che amo troppo casa mia quando sono sola e gestisco tempi e spazi a modo mio, esco solo per andare al supermercato per provvedere alla mia stretta sussistenza e vado all'università solo in caso d'iscrizione ad un esame o a sostenerlo; ogni tanto il citofono suona, è il mio padrone di casa per riscuotere gli affitti arretrati o è un amico che viene a prendersi il caffè, ancora nessun aperitivo, non so neanche se riuscirò a prendermi una mezza giornata domani per andare al mare a rinfrescarmi dalle temperature invivibili di casa mia, vivo perennemente col ventilatore acceso, anche di notte, puntato verso di me, basta che non mi senta addosso quella sensazione di appiccicoso e sudato così fastidiosa e insopportabile.
A proposito di aperitivi ed happy-hour, mi sono aggiornata sulle novità in campo musicale nazionale e internazionale dell'estate, giusto per rendermi conto che non mi ero persa niente e che la desolazione è vasta in tutto il panorama; all'orizzonte niente di nuovo, in radio passano ancora gli Zero Assoluto con " Svegliarsi la mattina ", ma chi mi sta perseguitando da giorni sul serio è il sempre uguale, sempre stesso timbro vocale monocorde, sempre stesso motivo e stesse note, giusto i testi delle canzoni cambiano, Ligabue che canta " Sei già dentro l'happy-hour, vivere, vivere costa la metà "... è ovunque, la canzone è stata scelta come jingle di uno spot di telefonia, come stacchetto pubblicitario del Festivalbar, un minimo di 25 volte programmata in radio, più le 360 che si sente alla televisione, direi che è candidata al podio del tormentone estivo dell'anno 2006. Il problema non è tanto per il tormentone, quanto per il nostro rocker italiano che, dopo aver entusiasmato le folle, aver riempito gli stadi di tutta Italia, aver lasciato il segno nel cuore di milioni di fan scalpitanti con canzoni come " Piccola stella senza cielo ", fatto urlare tutti in coro " Certe notti ", scatenato la gente sulle note di " Balliamo sul mondo ", essere stato appeso in milioni di camerette adolescenziali sotto forma di poster ( non nella mia, ho già detto che in camera mia, a parte qualche poster di balene o delfini, facce da star non ne sono mai entrate ), aver sollevato i cuori degli stessi adolescenti di prima brufolosi che si ricorderanno del loro primo amore o del loro primo ballo stretti tra le braccia di una timida ragazzina col sottofondo di " Ho messo via ", questo stesso rocker che più volte ha celebrato il suo mito Elvis, ora ha veramente rotto le palle con le sue lagne tutte identiche!
Io ammetto pure di aver visto un suo concerto, il mio primo ed ultimo concerto della mia vita, allo stadio Ferraris di Genova ( più conosciuto come il Marassi ), ma solo perché sono riuscita ad entrare gratis con delle mie amiche grazie ad un poliziotto di nostra conoscenza che ci ha aperto i cancelli anzitempo, ed è stato emozionante solo per il fatto di essere arrivate all'ultimo, fresche come rose, e di essere passate davanti a orde di ragazzini e ragazzine con la bava alla bocca per aver atteso tutta la mattinata sotto il sole ed averlo visto a piedi scalzi sul palco mentre provava da solo con dinanzi a noi un campo da calcio completamente vuoto; poi per il resto mi ricordo poco, se non un temporale improvviso, i vestiti inzuppati d'acqua da buttare via, il rischio che saltasse tutto, lo schiacciamento contro le transenne, la poca mobilità e il suo scivolone con conseguente caduta sul palco per via di una pozza d'acqua... una decina di anni fa era il re della musica italiana, per qualcuno lo sarà anche adesso, ma quello che io non sopporto degli artisti in generale, è il legarsi a vita ad un unico modello che per il solo fatto che ha sempre funzionato e ha fatto vendere, impedisce di sperimentare altri generi o altre musicalità. Lo dico tanto per i cantanti, le cui schiere sono piene di autori di testi simili, stessi accordi e stesse tonalità, quanto per gli attori che recitano sempre gli stessi ruoli, fanno le stesse facce e non si slegano mai dal personaggio che interpretano ( un esempio clamoroso è Hugh Grant che con la faccia da "cattivo ragazzo" che si ritrova, veste sempre i panni dell' "uomo bastardo sciupafemmine", un ruolo che ben gli si adatta anche nella vita quotidiana ).
Per carità, non dico mica che Ligabue debba cambiare genere e passare ad un pop, ma che la smetta di pescare i suoi testi nel linguaggio giovanile e nelle mode e fenomeni adolescenziali per conquistarsi la sua fetta di pubblico adorante, sì, ma soprattutto che la pianti con canzoni spudoratamente commerciali, rock e logica di mercato alla lunga non vanno d'accordo e quelli che un tempo erano adolescenti, nel frattempo sono cresciuti e non si riconoscono più nelle parole delle canzoni... cresciamo noi, deve crescere anche l'artista!