Le Suore sono la negazione della libertà, rientro obbligato entro le 10 di sera, annullamento della socialità, rinuncia alla tecnologia, abolizione della televisione, del telefono, di internet, qualità del cibo discutibile, possibile causa di nuovi aneddoti da raccontare in futuro e rischio di acutizzazione della sindrome da depressione cronica. A tutti coloro che mi consigliano di non perdere tempo e di confermare una stanza alla modica cifra di 580 euro, quando il prezzo medio di una stanza si aggira intorno ai 300-350, dico garbatamente "Andate a soggiornarci per un periodo e poi ne riparliamo"; "Ma è solo per tre mesi!", "Appunto, la possibilità di trasferirsi in una nuova città legata all'impossibilità di viverla appieno, lavoro-convento, convento-lavoro". I convitti mettono tristezza, le stanze sono scarne, i bagni in comune, non ti senti a casa, patisci la lontananza.
Sto monitorizzando costantemente il sito di unpostoletto e mi avvento come un falco su chiunque pubblichi un annuncio che offra un angolo di casa per accogliermi, ma non c'è nulla da fare, mi vogliono prima vedere... sì, immagino la difficoltà di prendere in casa qualcuno a scatola chiusa, ma non ho molte alternative; il mio problema è che una volta trasferita vorrei avere la certezza del posto in cui andare e stare, senza sbattimenti e traslochi ogni due giorni, inoltre, una volta arrivata, dovrò iniziare il mio lavoro di ricerca e non avrò tempo per andare in giro per case mostrandomi in tutto il mio splendore e candore.
[Help me if you can, I'm feeling down and I do appreciate you being round.
Help me, get my feet back on the ground,won't you please, please help me.]