ANTEFATTO: qualche settimana fa mi telefona un mio carissimo amico, manifestando l'intenzione di prendere il sacramento della Cresima; con mio enorme stupore mi chiede di fargli da madrina... lo stupore è dovuto da una parte al piacere che abbia pensato a me per un tale compito (tra tanti che sarebbero stati più meritevoli di assolverlo) e dall'altra al dilemma che mi si presentava; come avrei potuto essere io esempio e guida del percorso spirituale di qualcuno quando il mio si è fermato almeno un decennio fa? Ci pensa lui a tranquillizzarmi, mi dice che comunque è una sua scelta di coscienza, che è adulto e non ha bisogno di un esempio, oramai può intraprendere da solo il suo cammino di fede. Gli confermo che potrei svolgere il ruolo, essendo a mia volta cresimata, ma che in tutta onestà quando l'ho fatta ero una ragazzina, inconsapevole del pieno significato del sacramento, in un impeto di un percorso quasi obbligato, poi col tempo mi sono allontanata più dalla Chiesa in sè che dalla Fede. Comunque, commossa, accetto.
CAPITOLO 1: Da tutte le parti spuntano gli iter come incubi, il mio consiste nel presentare un certificato di idoneità a svolgere il ruolo di madrina essendo il cresimando di un'altra diocesi rispetto alla mia. Primo ostacolo: il certificato lo rilascia il Parroco della mia parrocchia. Ecco, io non ho mai avuto un rapporto idilliaco con lui, è uno scontroso, burbero, forse è per colpa sua che tanti giovani si sono allontanati dalla Chiesa; l'ultima volta che l'ho incontrato è stato circa 8 anni fa per chiedergli una lettera di presentazione per un istituto di Suore presso cui soggiornai il primo anno di studio a Genova (fui cacciata, ma questa è un'altra storia) e non fu molto clemente con me. Credo non mi perdoni ancora il fatto di essermene andata dalla sua Chiesa, per poi farvi ritorno per un breve periodo per merito di un suo "avversario". Incrocio le dita nella speranza che le ostilità lascino il passo al piacere di rivedersi, in fondo mi ha visto crescere, ho fatto Catechismo lì per anni, sono arrivata anche a far parte dell'ACR, mi considero una buona Cristiana nonostante non sia una praticante ogni domenica, ma nella mia sfera personale cerco di mettere a frutto tutti i buoni insegnamenti. Si consuma un primo scontro con i miei, i quali mi avvertono che il certificato non è un mio diritto e che lui sarebbe anche tenuto a negarmelo nel caso non reputi che sia all'altezza del compito. La storia si complica e a me già iniziano a girare le balle.
CAPITOLO 2: Oggi pomeriggio. Mi armo di coraggio e busso alla sua porta con atteggiamento da timorata di Dio. L'accoglienza è fredda, per non dire glaciale, penso tra me e me che non mi abbia riconosciuta, mi presento, sì, ha capito chi sono... riporto la nuda cronaca e per favore non pensate che inventi per perorare la mia causa o che stravolga i fatti. Gli spiego il motivo della mia visita.
Parroco:"A questo punto siamo arrivati? Che devo fare con questa ragazza capricciosa che ha perso la Fede..."
Io:....
Si avvicina ad una libreria, ne tira fuori un foglio prestampato e me lo getta davanti.
P:"Leggi quello che sta scritto e poi dimmi in tutta coscienza se te la senti di firmare" (parole molto secche e sfrontate)
Io: ...leggo... ci penso... rileggo... devo dichiarare di aver compiuto i 16 anni e di aver ricevuto i sacramenti del Battesimo e della Cresima (direi di sì e li ha officiati lui in persona), di appartenere alla Chiesa Cattolica e di accettare le verità di Fede da Essa insegnate (forse potremmo iniziare una diatriba sul significato di appartenenza, ma così formulato posso ancora dire di sì), di accettare le leggi della Chiesa e di non essere convivente o sposata civilmente (nulla di tutto questo, quindi sì)... "Io firmerei"
P:"Come?!?"
Io:"Io firmerei"
P: inizia ad irritarsi "E questa sarebbe la coscienza?!?"... fa spallucce, inizia a lanciare battute con la beghina di turno mentre io compilo... "E dillo che è per il tuo fidanzato!"
Io: faccia interrogativa, perchè mai avrei dovuto mentire sul legame tra me e la persona che si cresima "Ma no, è un caro amico"
P:"Eh sì! Hai presente la fisarmonica?E' così che funziona... si viene quando si ha bisogno...e tu dovresti fare la madrina?"
Incasso ogni colpo, ringrazio, gli porgo una mano per salutare, ma lui è restio... mi controllo, ho per caso una lettera marchiata a fuoco sulla mia pelle che impedisce al mio Parroco di avere alcun tipo di rapporto con me? Sono la reincarnazione di Satana o del male che mi giudica senza sapere cosa ho fatto in tutti questi anni e lo autorizza a bollarmi come l'unica peccatrice macchiatasi di peccati innominabili e incancellabili? E il suo compito di pastore che dovrebbe invitare al perdono e all'accoglienza delle pecorelle smarrite per farle riavvicinare all'ovile quand'è che se l'è dimenticato? Sono stati 10 minuti molto umilianti, ho pensato alla parabola del figliol prodigo e mi son detta che con un Padre così non avrei fatto ritorno, ho pensato che avrebbe potuto farmi una predica, sarebbe stata più costruttiva del suo atteggiamento sprezzante, ho pensato che sotto ha dichiarato di non aver nulla in contrario che la suddetta sia ammessa all'incarico di Madrina... e Lei, Don, in tutta coscienza come ha fatto a firmare?!?