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Di questi tempi in cui il buonismo è imperante ed essere politically correct è un must per non offendere la sensibilità di nessuno, io voglio fare outing sulla mia vera natura di donna spietata, senza scrupoli morali e vendicativa, soprattutto se la possibilità mi viene servita su un piatto d’argento e a me non rimane che portarla in tavola stando attenta che sia abbastanza fredda.
Non ho ricevuto nessun avviso, non c’è stato alcun casting, no dico, come si fa a chiamare un calendario “Il calendario delle blogger” se io non compaio in nessun mese e soprattutto se mi devo sentire rappresentata da 4 sconosciute che ancora non ho capito quali blog scrivano?!?
Stamattina c’era lo sciopero dei mezzi di trasporto, di solito per arrivare al luogo dove lavoro cambio due autobus e ci metto tre quarti d’ora, non mi rimaneva che farmela a piedi; organizzo un drappello di tre persone, fisso gli appuntamenti, 9:20 all’ angolo di via Irnerio, 9:30 in stazione… arrivo in ritardo, per strada avviso i diretti interessati, cambio di appuntamento. Ci riuniamo finalmente per le 9:45 e ci mettiamo in marcia, non siamo neanche a metà percorso, sosta al bar per una colazione veloce in modo da evitare cali ipoglicemici e riprendiamo, qualche gaffe per strada, risate, sembriamo tre scolari che hanno marinato la scuola e se ne vanno in giro indisturbati. Ci si mette pure un signore che ci ferma per un’ intervista in diretta per chissà quale radio, ha un telefonino in mano, è nel bel mezzo di una strada semi-deserta di periferia, parrebbe uno scherzo, ci fa presente che oggi è la giornata mondiale della lotta contro l’ AIDS : “ Voi pensate che se ne stia parlando di meno e che continui a esserci disinformazione sull’ argomento?”, rispondo di no, vengono pubblicati ogni giorno rapporti, sciorinati numeri e dati dei morti o dei contagiati, soprattutto in Africa, il problema è sempre molto attuale e causa primaria di milioni di decessi, lui insiste “ Quindi non ti sembra che sia stato abbandonato come problema? “. Dopo aver ribadito che siamo informati, che siamo a conoscenza di come si contrae la malattia, che prendiamo tutte le dovute precauzioni, riprendiamo il cammino. Una volta arrivati, su internet mi imbatto casualmente in questa notizia e penso “ Ma dove vivono questi ragazzi?!? Sono io l’ unica che da più di 10 anni viene bombardata di campagne contro l’ AIDS, campagne informative, opuscoli, corsi al liceo? E’ possibile che invece che fare passi in avanti, si finisca sempre col cadere in un limbo di ignoranza e regressione, mai coi piedi per terra e sempre slegati dalla realtà e dal mondo che ci circonda? “. Mi spiace per l’ intervistatore, vero o finto che fosse, ha sbagliato destinatario a cui rivolgere le domande, forse sarebbe stato meglio se si fosse posizionato all’ uscita di qualche liceo per cogliere qualche perla di saggezza delle nuove sprovvedute leve.